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Il Nuovo Centro Destra blinda il Governo Letta: ecco i nuovi numeri al Senato

Sarebbero una trentina i senatori pronti a convergere nel gruppo parlamentare del Nuovo Centro Destra di Alfano: Letta ora non rischia sorprese. Ed è pronto ad andare avanti fino al 2015. Almeno.
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Tutti i ministri, quasi 200 membri del Consiglio nazionale, una sessantina di parlamentari ed una piccola (ma in crescita) pattuglia di amministratori locali: sono questi i numeri della creatura di Angelino Alfano, nata a seguito della frattura con l'area "massimalista" del Popolo della Libertà. Frattura che, a quanto parrebbe, sia il ministro dell'Interno che l'ex Presidente del Consiglio avrebbero tentato di ricucire fino all'ultimo insormontabile ostacolo: la sopravvivenza del Governo Letta "oltre" la decadenza dalla carica di senatore di Silvio Berlusconi (che dovrebbe essere formalizzata il 27 novembre).

E dunque, visto che di questo si tratta, conviene dare un'occhiata ai numeri che potrebbero / dovrebbero garantire la sopravvivenza del Governo Letta anche qualora il Cavaliere decidesse di andare fino in fondo ed abbandonare la maggioranza. Per inciso, nella sostanza il gruppo di Forza Italia è già fuori dalla maggioranza e, almeno teoricamente, la manovra di questi giorni serve a fissare una piattaforma comune che consenta alle due anime del centrodestra di tenere dentro sia la presenza governativa che la necessaria (ai fini della costruzione del consenso elettorale) opposizione in Parlamento e nel Paese. In ogni caso, alla Camera dei deputati, dove Pd, Scelta Civica, Centro Democratico ed Autonomie hanno oltre 350 rappresentanti (la soglia di maggioranza è a quota 316), il gruppo alfaniano dovrebbe essere composto da 27 rappresentanti, portando oltre i 380 i voti potenzialmente favorevoli al Governo.

Partita più delicata al Senato della Repubblica. Qui Pd, Sc e Autonomie sono inchiodati da tempo a quota 138, lontani 23 voti dalla quota di maggioranza assoluta. Anche considerando possibile il sostegno dei senatori a vita, mancano comunque una ventina di voti per il raggiungimento della maggioranza assoluta. Secondo le prime ricostruzioni, però, a seguire Angelino Alfano sarebbero in 30: quota decisamente rassicurante, anche considerando che nei momenti più delicati qualche aiuto al Governo potrebbe arrivare dai banchi del Gal e soprattutto dal gruppo Misto (come avvenuto anche nel voto di fiducia del mese scorso).

Insomma, al netto della ricomposizione del fronte dei moderati che, come sottolineato dagli stessi attori protagonisti, avverrà all'approssimarsi della scadenza elettorale, non ci sono dubbi sul fatto che lo strappo di Alfano abbia blindato l'esecutivo Letta. Che ora ha ascquistato margini di manovra interessanti, superato l'ostacolo della decadenza di Berlusconi (che sarà ratificata con un buon margine di certezza), legittimato il proprio consenso in Aula da una scelta eminentemente politica. E ora punta ben oltre il 2014.

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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