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Il Napolitano bis invocato da Giulia Innocenzi: il web protesta

La giornalista di ServizioPubblico manifesta il suo favore per un Napolitano bis. Il web protesta, attaccandola con insulti o semplicemente posizioni contrarie.
A cura di Andrea Parrella
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Scoppia sul web il caso Giulia Innocenzi. Cioè, precisiamolo, non ha detto nulla di criminoso, tuttavi qualcosa che internet ha ritenuto, più o meno all'unanimità, meritevole di biasimo. Praticamente questa notte la giornalista di Servizio Pubblico ha detto la sua su Twitter nel merito dell'attuale situazione di stallo generatasi al governo, che Napolitano ha deciso di risolvere nominando i proverbiali dieci saggi che sono sulla ribalta negli ultimi due giorni. La Innocenzi difende Napolitano e la sua scelta ed invoca, in sostanza, una proroga del suo mandato, almeno per altri due anni. Concludendo il post con il pensiero che un Italia senza Napolitano, adesso, le farebbe paura. Ecco il testo completo:

Resto sempre più convinta che l'unica soluzione sia un Napolitano bis. Lui ha 87 e non vuole farlo. Ma basterebbero un paio d'anni, per traghettarci fuori dall'impasse istituzionale, per poi dimettersi. Devo essere sincera: l'Italia senza Napolitano mi fa paura.

Il web risponde in maniera non troppo cordiale (non staremo qui a riportare i commenti che si possono leggere sul profilo ufficiale), finendo addirittura per insultare la Innocenzi. Una sintesi edulcorata e formale di quanto i suoi follower hanno provato ad esprimere lo si può sintetizzare in ciò che dice Andrea Scanzi, sul suo profilo Facebook, in un post che prende spunto proprio da quanto detto da Giulia Innocenzi, affermando in sostanza che rigetti del tutto questa idea:

"Unica soluzione: Napolitano bis e dimissioni dopo un paio d'anni. Lo confesso: l'Italia senza Napolitano, ora, mi fa paura". Questa frase è di Giulia Innocenzi. Io la penso in maniera del tutto contraria. In una ipotetica gara sul peggiore Presidente della Repubblica della storia italiana, Napolitano partirebbe in prima fila con Cossiga. La mossa (delirante e agghiacciante) dei "dieci saggi" è la ciliegina su una torta indigesta e mefitica. E' altamente auspicabile che il futuro Presidente della Repubblica (si spera eletto congiuntamente da centrosinistra e M5S, tipo Rodotà o affini) somigli più a Pertini che non a questo "comunista di destra". L'uomo che solidarizzava con l'Unione Sovietica che invadeva le rivoluzioni ungheresi e cecoslovacche; l'uomo che attaccò Berlinguer perché reo di aver parlato di "questione morale" anche a sinistra; l'uomo che nulla ha fatto contro le leggi vergogna, che ha silenziato le indagini sulla trattativa Stato-Mafia, che ci ha imposto Sciagura Monti, che ha sempre alzato la voce quando non c'era motivo (e viceversa). Da ultimo, l'uomo del Violante saggio (quello che si vantò di non aver fatto la guerra a Berlusconi) e più ancora del Quagliariello saggio (l'uomo che diede degli assassissini a chi difendeva il padre di Eluana Englaro, lo stesso uomo che poi chiese "il preservativo di Berlusconi" per dimostrare l'infondatezza del bunga bunga). Anche se buona parte di stampa e tivù sostiene furbescamente il contrario, esaltando Re Giorgio due o tre volte al dì con peana tragicomici, fare peggio di così era difficile. Un settennato cupissimo: di grazia, avanti un altro.

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