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Il Movimento Cinque Stelle dice addio ai “Vaffa”: nel nuovo Statuto sarà vietato dire parolacce

Nella Carta dei Valori contenuta nel nuovo Statuto del Movimento Cinque Stelle è stato inserito un punto sulla “cura delle parole” in cui si vieta agli esponenti del Movimento di dire le parolacce nelle dichiarazioni pubbliche: un bel cambiamento se si pensa che i Cinque Stelle sono nati proprio dai “Vaffanculo-Day” di Beppe Grillo.
A cura di Annalisa Girardi
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Oltre al nuovo Statuto, presentato ieri in diretta Facebook da Giuseppe Conte, il Movimento Cinque Stelle si è equipaggiato anche di una nuova Carta dei Valori. E in questa c'è anche qualche punto piuttosto inaspettato, come quello sulla "cura delle parole" in cui vengono indicate le "le espressioni verbali aggressive devono essere considerate al pari di comportamenti violenti". Insomma, agli esponenti del Movimento Cinque Stelle sarà vietato dire le parolacce nelle dichiarazioni pubbliche: un bel cambiamento se si pensa che il Movimento è nato proprio dai "Vaffanculo-Day" di Beppe Grillo.

Si tratta del punto o) della Carta dei Valori, contenuta nel secondo articolo dello Statuto. Si sottolinea come l'attenzione per il linguaggio sia fondamentale anche per rafforzare la coesione sociale e come le nuove tecnologie digitali di comunicazione con la loro immediatezza non debbano comunque portare a dichiarazioni superficiali o avventate.

La cura delle parole, l’attenzione per il linguaggio adoperato sono importanti anche al fine di migliorare i legami di integrazione e di rafforzare la coesione sociale. Le espressioni verbali aggressive devono essere considerate al pari di comportamenti violenti. La facilità di comunicare consentita dalle tecnologie digitali e alcune dinamiche innescate dal sistema dell’informazione non devono indurre a dichiarazioni irriflesse o alla superficialità di pensiero. Il dialogo profondo, il confronto rispettoso delle opinioni altrui contribuiscono ad arricchire la propria esperienza personale e l’esperienza culturale delle comunità di rispettiva appartenenza.

Insomma, si prende una netta distanza dalle modalità con cui è nato lo stesso Movimento, che nel linguaggio irriverente del fondatore aveva trovato un posizionamento politico di rifiuto verso quello che era considerato il sistema e lo status quo della classe dirigente. Ma ora le cose stanno cambiando e con il nuovo Statuto i Cinque Stelle iniziano per davvero l'opera di rifondazione del Movimento annunciata dall'ex presidente del Consiglio ormai mesi fa.

La grande novità dello Statuto, che dovrà essere votato dagli iscritti nel giro di qualche settimana, riguarda l'elezione di un presidente: Grillo, dopo averlo accusato di non avere capacità di visione appena qualche settimana fa, ha assicurato che proporrà Conte, mentre lui conserverà il suo ruolo di garante. Le altre modifiche riguardano il logo e gli organi del Movimento, oltre che, come abbiamo visto, una nuova Carta dei Valori.

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