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M5S perde altri 10 parlamentari: “Parteciperemo alle consultazioni col PD”. E c’è chi accusa: “Venduti”

Gli “ex grillini” entreranno a far parte del Gruppo Misto: “Diciamo no a un direttorio nominato dall’alto e che sceglie per tutti: nel movimento si sono negati il dibattito e il pluralismo, il blog ha ratificato decisioni già prese”.
A cura di Davide Falcioni
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Nuova diaspora nel Movimento 5 Stelle: questa mattina hanno lasciato l'organizzazione di Grillo e Casaleggio altri 10 parlamentari. Si tratta di Mara Mucci , Tancredi Turco, Walter Rizzetto, Aris Prodani, Samuele Segoni, Eleonora Bechis,Marco Baldassarre, Sebastiano Barbanti, Gessica Rostellato, e del senatore Francesco Molinari, tutti dissidenti storici che finora avevano agito nel Movimento come una sorta di "corrente", per poi decidere di andarsene: "Noi vogliamo cambiare l'Italia e farlo con coerenza e responsabilità. Il M5s è nato per cambiare le cose e per questo oggi abbiamo rassegnato le dimissioni dal gruppo M5s. Siamo un cantiere aperto", ha spiegato la Mucci in conferenza stampa, comunicando che i 10 si uniranno al Gruppo Misto perché non hanno i numeri sufficienti per costituire un gruppo autonomo.

Non è forse un caso che l'addio al Movimento 5 Stelle sia arrivato in questa fase. Lorenzo Guerini, vice segretario del Partito Democratico, ha infatti spiegato che i fuoriusciti parteciperanno alle consultazioni del Nazareno per l'elezione del Capo dello Stato e incontreranno Matteo Renzi alle 21. I dieci si sono detti "disponibili ad appoggiare un nome che sia di garanzia per i prossimi sette anni, ma non scenderemo a compromessi con nessuno perché l'elezione del Presidente della Repubblica è la più importante dei prossimi sette anni. Il nome che eventualmente uscirà da queste cosiddette ‘consultazioni' deve essere di specchiata moralità e deve essere garante, non un nome di questi che circola nelle ultime ore. Meno giochetti possibili e meno tatticismi". Mucci aggiunge: "Vogliamo contribuire all'elezione del presidente della Repubblica senza inciuci e arroccamenti, dicendo la nostra per eleggere una figura che sia vicina ai cittadini e che rappresenti le istanze di cambiamento e trasparenza che consideriamo essenziali".

Dure anche le critiche al Movimento 5 Stelle: "Noi diciamo no a un direttorio nominato dall'alto e che sceglie per tutti: nel movimento si sono negati il dibattito e il pluralismo, il blog ha ratificato decisioni già prese".

Il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio ha commentato l'addio dei 10 parlamentari: "Ormai in questo momento, legata alla Presidenza della Repubblica, c'è in corso una campagna acquisti. Evidentemente – prosegue – o c'è qualcuno che sa comprare bene o qualcuno che si vende per poco. Dal mio punto di vista io credo che il M5S possa fare a meno di persone che preferiscono tradire il mandato elettorale piuttosto che portare avanti una battaglia di coerenza e onestà come quella che stiamo portando avanti da due anni ormai".

Pesante anche Maria Edera Spadoni:

Mentre arriva anche un'accusa, relativa ad un "compenso" per chi abbandona il M5S:

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