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Il Movimento 5 Stelle dice di aver convinto il Pd a sospendere il patto di stabilità

Il Movimento 5 Stelle sostiene di aver convinto il Partito Democratico a sposare la propria linea sul patto di stabilità. Paola Taverna lo ha sottolineato a Repubblica, Vito Crimi lo ha annunciato alla riunione con i senatori. In realtà anche il Pd mette in discussione l’accordo europeo da diverso tempo, con ultimo il presidente del Parlamento Ue, David Sassoli, che ha spiegato che se fosse reintrodotto sarebbe “una mazzata alla ripresa dei nostri Paesi”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il Movimento 5 Stelle sostiene di aver convinto – con le buone o con le cattive – il Partito Democratico a sposare la propria linea sul patto di stabilità e crescita, l'accordo sul controllo delle politiche pubbliche dei Paesi membri dell'Unione europea. Lo rivendica con le parole della vicepresidente del Senato, la pentastellata della prima ora Paola Taverna, intervistata da Repubblica, che spiega la svolta nell'aver "messo per la prima volta nero su bianco la necessità di sospendere il patto di stabilità", ma soprattutto, sottolinea, "il Pd ci è dovuto venire dietro". Sono le stesse parole utilizzate dal reggente Vito Crimi qualche giorno fa, quando annunciava all'assemblea dei senatori pentastellati le novità nella risoluzione di maggioranza su cui si è trovato l'accordo con il Pd: "C'è la modifica del patto si stabilità: è la prima volta che tutti insieme diciamo chiaramente di metterlo in discussione, che bisogna andare in Europa a dire che il patto va rivisto completamente, e stiamo parliamo di una delle battaglie primordiali del Movimento". La risoluzione di maggioranza votata ieri è stata fondamentale per permettere al Governo di andare avanti evitando di cadere, per ora, sul tema del Mes.

Il punto di vista del Partito Democratico sul patto di stabilità

Il Partito Democratico, in realtà, è d'accordo con il Movimento 5 Stelle. Già a marzo Andrea Orlando, deputato, vicesegretario ed ex ministro, accoglieva la sospensione del patto di stabilità come "una buona notizia", una "scelta che dà respiro alla nostra economia e ci consente di affrontare meglio questa emergenza e le dure condizioni che dovremo fronteggiare per il percorso di ripresa". Mentre la scorsa settimana, David Sassoli, presidente del Parlamento europeo eletto tra le liste del Pd, ha annunciato che se il patto di stabilità fosse reintrodotto così come lo conosciamo, sarebbe "una mazzata alla ripresa dei nostri Paesi e alla capacità del Recovery di avere gli effetti che tutti si augurano". È urgente "aprire una discussione" sul tema. "Questa sarà una battaglia per il prossimo anno, su cui dobbiamo prepararci per tempo".

Cosa c'è scritto nella risoluzione di maggioranza

La risoluzione di maggioranza passata ieri con voto favorevole sia alla Camera che al Senato, contiene la sintesi delle richieste dei partiti al Governo. Tra queste c'era quella sospensione del patto di stabilità, che il Movimento 5 Stelle chiede dalla sua nascita. In realtà, quanto poi messo "nero su bianco" è questo: "Il Governo si impegna a sostenere la profonda modifica del patto di stabilità e crescita prima della sua reintroduzione". In sostanza l'accordo è stato già sospeso per tutto il 2020 dalla Commissione europea durante la scorsa primavera, stop prorogato al 2021 alla fine dell'estate. Quindi sostanzialmente il patto di stabilità rientrerebbe in vigore dal 2022, ma ora tutti sembrano intenzionati a ridiscuterlo, consapevoli che il nuovo mondo post Covid-19 sarà completamente diverso e avrà bisogno di regole nuove, che guardino avanti. Di seguito il testo del punto 6 della risoluzione di maggioranza:

6) Per quanto concerne l'Eurosummit:

a) a prendere atto dei cambiamenti negoziali apportati come l'anticipo del "common backstop del Fondo di risoluzione unico per le crisi bancarie" e del nuovo contesto di politiche fiscali europee realizzate a partire dall'accordo Ue su Qfp del 21 luglio scorso e negoziato con Commissione e Parlamento europeo. A ribadire che questa riforma non può considerarsi conclusiva, vista la logica di pacchetto già ribadita dal Parlamento, proprio alla luce delle ultime scelte realizzate in seno alle Ue che descrivono una nuova stagione di necessarie modifiche. Temi che saranno centrali nella Conferenza sul Futuro dell'Europa con prospettive di cambiamento della architettura istituzionale ed economica della Ue;

b) a finalizzare l'accordo politico raggiunto all'eurogruppo e all'ordine del giorno dell'eurosummit sulla riforma del trattato del Mes;

c) a sostenere la profonda modifica del patto di stabilità e crescita prima della sua reintroduzione, la realizzazione dell'Edis, il sistema europeo di assicurazione dei depositi bancari, e anche un processo che superi il carattere intergovernativo dello stesso Mes, che sono priorità per il nostro Paese al fine di costruire una nuova stagione dell'integrazione europea. Lo stato di avanzamento dei lavori su questi temi in agenza sarà verificato in vista della ratifica parlamentare della riforma del trattato del Mes;

d) ad assumere ogni decisione sul ricorso alla linea di credito sanitaria del Mes solo a seguito di un preventivo ed apposito dibattito parlamentare e previa presentazione da parte del Governo di un'analisi dei fabbisogni, nonché di un piano dettagliato dell'utilizzo degli eventuali finanziamenti;

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