“Il Movimento 5 Stelle crolla nei sondaggi, ha imboccato la via del declino”, dice Davide Casaleggio
Il Movimento 5 Stelle? È sulla via del declino. Sono parole al veleno quelle di Davide Casaleggio, presidente dell'Associazione Rousseau e figlio del co-fondatore del partito grillino. La separazione dello scorso anno è stata travagliata e violenta, con la questione dei dati degli iscritti al centro di una lunga diatriba legale. Ora, però, Casaleggio parla da ex: "Penso che sia un po' schizofrenico quello che si sta facendo oggi nel Movimento 5 Stelle, si dice una cosa e si fa spesso il contrario – attacca – Questa schizofrenia in politica non credo paghi. Infatti i sondaggi stanno crollando di giorno in giorno". E insiste: "Il Movimento ha imboccato una via di declino e sta continuando a scendere". Mentre l'alleanza con il Pd e il resto del centrosinistra "penso stia tramontando, infatti al governo c'è un campo larghissimo di presenze". In tutto questo il fatto che "non si voglia più partecipare alle comunali" è esemplare della "fase di declino di un progetto".
Casaleggio dice la sua anche sul caso Petrocelli, che continua a far discutere nonostante la decisione di sciogliere la commissione Esteri del Senato: "Il fatto di mettere all'angolo un senatore che vota contro l'invio delle armi quando pubblicamente si dice di non volerle inviare è un esempio di schizofrenia – sottolinea – È stata bizzarra come gestione e tra l'altro non è stato espulso dal Movimento 5 stelle, ma solo dalla commissione". Sulla questione armi, però, il presidente di Rousseau non ci sta: "È un altro esempio di schizofrenia, perché c'è stato un passaggio in Parlamento con l'accettazione di quanto faceva il governo e poi oggi si dice il contrario, questo non paga a lungo termine".
Sulla strada per arrivare alla pace in Ucraina, Casaleggio ha la sua idea: "Le condizioni per costruire la pace non passano per l'invio di armi in un territorio di guerra, io personalmente sono sempre stato contrario a inviare armi in territori di guerra perché aiuta a creare una escalation militare e non della pace". Poi rigetta le accuse di sostenere la propaganda russa in Italia: "C'erano quelli che dicevano anche che ero un agente dei servizi russi e altri che dicevano dei servizi britannici, si dicono tante castronerie…".