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Il moderato di Cologno che ci tiene in pugno

Berlusconi ha guadagnato due punti nei sondaggi con una manciata di apparizioni televisive. E’ nella nostra natura non resistergli, lui ci spezza il cuore, ma fa di noi ciò che vuole.
A cura di Andrea Parrella
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La cravatta di Antonio Polito, questa l'unica sorpresa di una serata televisiva con Berlusconi a Porta a Porta. Per il resto lui si comporta come un tombeur des femmes certo di potersi permettere qualunque manifestazione di ardire senza che essa produca una conquista fallita. Agisce con la certezza di chi conosce i propri mezzi ed è ciecamente conscio di avere la preda in pugno. La preda siamo noi e la verità è che abbiamo il cuore spezzato, infranto, ma difficilmente resistiamo al polo attrattivo di chi, pur avendoci fatto soffrire, abbiamo profondamente idolatrato. E' una forza animalesca, quella che ci spinge verso il carnefice, una sana espressione della sindrome di Stoccolma.

La cifra di un disinteresse che in realtà non esiste (nascondiamo l'ascendente che esercita su di noi dietro quel senso del ridicolo che ci spingerebbe a prestargli ancora attenzione) è il due per cento nei sondaggi recuperato con due semplici apparizioni televisive e di giungere al 17-18% che i principali istituti di sondaggio gli attribuiscono. I contenuti, quelli continuano a fare a pugni col concetto di verosimiglianza. Berlusconi parla a vanvera di stampare moneta sventolando lo stemma di un'impavidità nei confronti dell'inflazione, che invece terrorizza storicamente la Germania. Pretende nel frattempo di spiegarcela, l'inflazione, come fosse un banale base per altezza diviso due (e vai a spiegare anche quello). Ancora propone una ricetta alternativa allo spread con la stessa semplicità con cui Benedetta Parodi spiega come fare il carpaccio in Tv.

I contenuti, per un effetto consonantico, non contano. Questo è un campo in cui le parole valgono meno dell'enfasi con le quali le si pronuncia e hanno meno valore di una spilla tricolore stampata sul bavero di una giacca. L'abolizione della memoria storica passa attraverso il corteggiamento, quelle false promesse che lo stesso ascoltatore sa non saranno mantenute. Ma è verosimile credere che, come in amore, l'illusione potente di un corteggiamento valga più del cuore infranto o, meglio, di un cuore solitario. E allora lo smemorato di Cologno si rifà sotto alla ricerca disperata ma concreta del fatidico rassemblement (perché il francese ti piglia, ha fascino: i boulevard, la Seine, Louis Vuitton), quello stesso rassemblement di moderati di nuova generazione, i moderati con l'IPad. E forse, lo smemorato di Cologno, anzi il moderato di Cologno, ci riconquisterà.

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