Il ministro Valditara spiega come funzionerà il docente tutor e quanto guadagnerà in più
"È la prima applicazione della rivoluzione del merito". Il ministro dell'Istruzione del governo Meloni, Giuseppe Valditara, ha descritto così l'introduzione della figura del docente tutor. In un'intervento sul canale Youtube del suo ministero, Valditara ha chiarito alcuni aspetti di questo nuovo ruolo nel personale scolastico.
Chi può fare il docente tutor
Il docente tutor, come già evidenziato in passato, dovrà essere "particolarmente formato in materie psicopedagogiche". Per questo, il ministero ha "appena aperto le iscrizioni" ad un apposito corso di formazione per gli insegnanti delle scuole superiori: nelle prossime settimane le scuole dovranno comunicare i docenti da formare. La formazione specialistica consisterà in un corso online da 20 ore, che si concluderà "a fine maggio", ha detto il ministro. Nel prossimo anno scolastico, poi, dovrebbero essere previste altre attività di accompagnamento dei docenti tutor e altre iniziative di formazione specifica.
Nella fase iniziale, l'esperimento si terrà "con gli ultimi tre anni delle superiori", mentre "a regime partiremo dalla prima media". Fin dall'inizio, i candidati come docenti tutor dovranno essere preferibilmente insegnanti che hanno un contratto a tempo indeterminato e almeno cinque anni di anzianità (maturata anche con contratti a tempo determinato). Sarà necessario anche dare la propria disponibilità a svolgere l'incarico per almeno un triennio.
Cosa fa il nuovo docente tutor a scuola
Il tutor dovrà, "con i suoi colleghi, individuare un piano personalizzato per ciascuno studente e favorire il recupero per quei ragazzi che sono più indietro nella preparazione, oppure per quei ragazzi che in classe si annoiano perché sono molto avanti". Così ha riassunto il ruolo il ministro Valditara. Dovrà, quindi, di elaborare un piano formativo specifico per ciascuno studente, tra quelli individuati come particolarmente in difficoltà o, al contrario, particolarmente "avanti".
Concretamente, poi, si tratterà in parte di attività curricolari e in parte di attività extracurricolari, cioè svolte al pomeriggio. Saranno coinvolti "anche i docenti delle singole materie, che dovranno partecipare" con una relativa retribuzione. Con le attività pomeridiane l'obiettivo è andare incontro "alle esigenze di quei ragazzi che rischiano di rimanere per strada il pomeriggio, perché i genitori lavorano o perché non hanno la possibilità di pagare docenti per le ripetizioni. Vuol dire che al pomeriggio avranno la possibilità di approfondire, studiare, con degli insegnanti che saranno appositamente pagati, sotto il coordinamento dei tutor, d'intesa con tutti gli altri docenti della classe".
In questo modo si cercherà anche di ridurre l'abbandono scolastico: "Ogni ragazzo avrà un piano personalizzato e non si rischierà di restare indietro e abbandonare il percorso scolastico. Più avanti, poi lanceremo un'apposita Agenda Sud", ha annunciato Valditara, dato che la dispersione scolastica è particolarmente alta nelle Regioni meridionali.
Quanto aumenterà lo stipendio del docente tutor e del docente orientatore
Il governo ha già stanziato "una prima tranche di 150 milioni di euro". In media, un docente tutor potrà arrivare a guadagnare "oltre 4.700 euro in più" all'anno "per l'attività curricolare", mentre "per l'attività extracurricolare, dato che ci sarà un'attività pomeridiana importante, abbiamo stimato circa 3mila euro ulteriori". Secondo le affermazioni di Valditara, quindi, si parlerebbe potenzialmente di arrivare a circa 7.700 euro lordi in più all'anno. Un aumento che si tradurrebbe in circa 600 euro in più al mese.
Saranno pagati anche i docenti che seguiranno gli studenti il pomeriggio, e per loro "ci saranno 300 milioni di euro". Infine, dovrebbe essere al massimo di 2mila euro in più all'anno lo stipendio del docente orientatore, che avrà il compito di "far emergere le potenzialità di ogni ragazzo e metterli in relazione con le esigenze del territorio, cioè con le possibilità lavorative" per "consentire alle famiglie e ai ragazzi di fare delle scelte di carriera universitaria e lavorativa adeguate alle potenzialità di ciascuno".