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Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

Il ministro Urso dice che la guerra tra Hamas e Israele può causare una crisi energetica in Italia

Per il ministro Urso la guerra in corso in Israele potrebbe avere delle ripercussioni in Europa e in Italia non solo sotto il profilo della sicurezza, ma anche per l’approvvigionamento energetico.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il ministro per le Imprese e il Made in Italy Urso ha spiegato questa mattina che il conflitto israeliano-palestinese che è appena iniziato e che potrebbe continuare a lungo – ha già provocato 700 morti israeliani e altre 436 vittime palestinesi – potrebbe portare conseguenze in Italia, non solo sotto il profilo della sicurezza, ma anche per l'energia. Secondo il ministro l'attacco ad Israele crea "una situazione di emergenza che rischia di far esplodere altre problematiche, per esempio per l'energia", ha detto parlando a Rai News 24.

"Siamo tutti convinti che Israele abbia il diritto di tutelare la propria libertà e bisogna essere vigili sotto ogni aspetto. La guerra incombe e rischia di coinvolgere altri fronti, e incombe attorno a noi in Europa, come ci ricorda la guerra in Ucraina. È possibile che ci siano attentati e aggressioni terroristiche fuori dal territorio di Israele. Bisogna essere vigili, uniti e coesi in Europa per fronteggiare questa situazione di emergenza che rischia di far esplodere altre problematiche, mi riferisco a quello dell'energia come accaduto per la guerra della Russia in Ucraina, per l'approvvigionamento di gas e petrolio. Da quei paesi giungono alter risorse alla nostra Europa. Dobbiamo capire e comprendere anche se dobbiamo pensare all'autonomia strategica del nostro continente per l'approvvigionamento energetico ma non solo", ha spiegato.

È indicativo che il prezzo del gas sia balzato oltre 40 euro in avvio di contrattazioni, con le paure per una escalation della guerra in Israele. Ad Amsterdam le quotazioni salgono dell'8,3% a 41,40 euro al megawattora.

Tajani: "Nessuna notizia negativa su italiani in Israele"

"Non abbiamo notizie negative che riguardino italiani", ha fatto sapere il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani a Rtl. Il ministro ha aggiunto che alcuni connazionali sono già rientrati con voli di linee aeree israeliane.

È stato intanto innalzato il livello di guardia intorno a tutti i possibili obiettivi, per garantire la sicurezza ai cittadini di religione ebraica. "È un momento di grande tensione: non c'è solo la guerra ai confini orientali dell'Europa, ora sta scoppiando una guerra anche in Medio Oriente. Dobbiamo tutelare tutti i nostri cittadini che possono essere possibili obiettivi", ha aggiunto il ministro degli Esteri.

Urso dice che lo sciopero dei taxi è "poco comprensibile"

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy nell'intervista a Rai News 24 ha parlato anche dello sciopero indetto per la giornata di domani, martedì 10 ottobre, dai tassisti del sindacato Usb. Per Urso lo sciopero è "poco comprensibile", e per questo il membro del governo ha invitato "i tassisti a rivede la loro posizione e a tornare al confronto e al dialogo".

Il ministro ha difeso la riforma rispetto alla questione dei taxi che è stata inserita nel Decreto Asset, appena approvato in vioa definitiva, e ha ricordato come adottare questo provvedimento fosse un atto "doveroso". "È da oltre vent'anni che non vengono rilasciate nuove licenze", ha detto Urso, secondo cui "si tratta di una riforma capace di compenetrare le diverse esigenze, consente finalmente la seconda guida per i taxi e il permesso di ottenere la seconda licenza temporanea". Per il ministro è assolutamente necessario "risolvere un'emergenza" come quella dei taxi che "rischia di pregiudicare la possibilità" di ospitare "eventi turistici straordinari".

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