Il ministro Tria diserta l’Ecofin. Ue chiede chiarimenti sulla manovra: “Non sembra rispettare le regole”
Il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, non parteciperà al vertice europeo Ecofin previsto per domani. Secondo quanto si apprende – la notizia è stata confermata dallo stesso Ministero – il titolare di via XX settembre questa sera lascerà il vertice per rientrare a Roma e dedicarsi alla chiusura della nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza. Entrando all'Eurogruppo, il ministro dell'Economia ha risposto ad alcune domande dei cronisti presenti relative alla manovra finanziaria: "Adesso cercherò di spiegare quello che sta accadendo e come è formulata la manovra", ha detto Tria, invitando i partner europei a stare "tranquilli", e rassicurando sul fatto che "il debito/Pil scenderà" nel 2019.
Stando a quanto dichiarato dal vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, le istituzioni europee sembrano non condividere l'ottimismo del ministro Tria: "Aspettiamo la bozza di legge di Stabilità ma a una prima vista i piani di bilancio italiani non sembrano compatibili con le regole del Patto". Dello stesso avviso sarebbe anche il commissario Pierre Moscovici, secondo il quale la Commissione europea aspetterà il 15 ottobre per pronunciarsi definitivamente e ufficialmente sulla manovra italiana: "A prima vista c'è una deviazione significativa dagli impegni presi da parte di Roma. La manovra privilegia la spesa pubblica, ai cittadini bisogna dire la verità". In sede europea, in sostanza, aspettano un chiarimento sul deficit al 2,4% nel triennio inserito nel Def presentato pochi gioni fa dall'esecutivo, manovra che disattenderebbe l'impegno a mantenere il rapporto deficit/Pil entro l'1,6 per cento come il titolare dell'Economia aveva paventato solo poche settimane fa.
Juncker: "Rigidi con l'Italia, altrimenti è la fine dell'euro"
Sul problema del deficit dell'Italia è intervenuto anche il presidente della commissione Jean-Claude Juncker, innescando un botta e riposta con il governo italiano. "L'Italia si sta allontanando dagli obiettivi di bilancio concordati a livello europeo, abbiamo appena risolto la crisi della Grecia, non voglio ritrovarmi nella stessa situazione, una crisi è abbastanza. Se l'Italia vuole un trattamento speciale, sarebbe la fine dell'euro. Per questo dobbiamo essere molto rigidi" ha dichiarato Juncker. "Non ci sarà nessuna fine dell'euro. Ho parlato con i commissari Moscovici e Dombrovskis, non con Juncker. Sarà una sua opinione" ha replica lo stesso ministro dell'Economia tornato in Italia.
Salvini : "Basta insulti da Ue, l'Italia è un Paese sovrano"
Le parole del presidente della Commissione europea no son piaciute in particolare a Matteo Salvini che a stretto giro ha ribattuto: "In Italia nessuno si beve le minacce di Juncker, che ora associa il nostro Paese alla Grecia. Vogliamo lavorare per rispondere ai bisogni dei nostri cittadini. I diritti al lavoro, alla sicurezza e alla salute sono priorità del governo e andremo fino in fondo. Alla faccia di chi rimpiange l'Italia impaurita, quella con le aziende e il futuro in svendita. Non ci fermeranno. Basta minacce e insulti dall'Europa, l'Italia è un Paese sovrano".