Caso Regeni, il ministro Tajani: “È gravissimo, ma servono relazioni diplomatiche con l’Egitto”
"Quello che è successo a Giulio Regeni è un fatto gravissimo e lo abbiamo sempre ricordato alle autorità egiziane", ma l'Italia non può permettersi di tagliare i ponti con l'Egitto: le relazioni italo-egiziane devono essere mantenute, per tutelare la stabilità politica dell'area del Mediterraneo. Lo ha affermato il ministro degli Esteri del governo Meloni, Antonio Tajani, intervenendo a Rai News.
Domani Tajani volerà al Cairo, e resterà in Egitto sabato 21 e domenica 22 gennaio. Il viaggio è stato annunciato pochi giorni fa, quando Tajani si trovava in Tunisia. "Stiamo facendo tutto il possibile per ridare un peso specifico all'Italia", ha detto il ministro, che nei giorni precedenti era stato in Turchia.
I casi di Giulio Regeni e Patrick Zaki
Sul tavolo delle relazioni tra Italia ed Egitto ci sono accordi su diversi temi, dall'immigrazione all'energia. Ma l'Egitto è anche il Paese in cui Giulio Regeni è stato ucciso nel 2016. Dopo anni di indagini italiane sul rapimento, le torture e l'omicidio del ricercatore italiano, il governo dell'Egitto ha rifiutato di fornire gli indirizzi dei quattro agenti dei servizi segreti egiziani che sono stati imputati, e per questo il processo si è fermato.
"Vogliamo che si puniscano i colpevoli", ha detto oggi Tajani. In più, vogliamo anche una soluzione "al caso Zaki", ha aggiunto. Patrick Zaki, ricercatore dell'Università di Bologna e attivista per i diritti umani, è stato arrestato il 7 febbraio del 2020 in Egitto ed è rimasto in carcere, senza ricevere una condanna, fino all'8 dicembre 2021. Attualmente, Zaki si trova ancora in Egitto perché il suo processo è in corso. Il 29 novembre 2022, l'ennesima udienza è stata rimandata al 28 febbraio 2023.
Le relazioni tra Italia ed Egitto
Sulle questioni di Regeni e Zaki "continueremo ad insistere", ha dichiarato il ministro Tajani, "ma allo stesso tempo dobbiamo avere relazioni diplomatiche con un Paese così importante per la stabilità dell'intera area". Negli ultimi anni, i rapporti tra Italia e Egitto non si sono indeboliti, e anzi si sono ulteriormente rafforzati. Nel biennio 2019-2021 l'Egitto è stato "il primo destinatario di armi, per volume complessivo di soldi, da parte dell’Italia", secondo quanto affermato da Francesco Vignarca, il coordinatore campagne di Rete italiana Pace e disarmo.
A dicembre 2022, il ministro Tajani ha incontrato il ministro degli Esteri egiziano, Sameh Shoukry. "Energia, clima, immigrazione e sicurezza alimentare, questi i punti su cui rafforzare cooperazione con Egitto, un Paese strategico per la stabilità del Nord Africa", ha commentato dopo l'incontro Tajani. E anche allora ha aggiunto: "Giustizia e verità per Giulio Regeni, attenzione sul caso Zaki. Questi i temi affrontati con il ministro degli Affari esteri egiziano Shoukry".