Il ministro Tajani: “Siamo amici di Israele, ma ci sono troppe vittime civili”
L'Italia è amica di Israele, ma nel conflitto in Medio Oriente ci sono troppe vittime civili. Lo dice il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ospite della trasmissione Non Stop News su Rtl 102.5, tornando a parlare della reazione di Tel Aviv ai fatti del 7 ottobre, che ieri aveva definito "sproporzionata". Il segretario di Forza Italia ora ribadisce: "Noi siamo amici di Israele, sosteniamo con forza il diritto di Israele a difendersi, a non essere attaccato, nessuno lo può cancellare dalla carta geografica. Ma nella Striscia di Gaza ci sono decine di migliaia di vittime civili e troppi bambini".
Tajani poi aggiunge: "Il 7 ottobre c'è stata una caccia all'ebreo da parte di Hamas, non un attacco militare, io ho visto filmati incredibili. Noi diciamo che la reazione deve essere proporzionata, diciamo ‘attenzione a non fare troppe vittime civili'. L'interesse generale è la de-escalation, bisogna sostenere il dialogo in Egitto per avere una sospensione dei combattimenti e liberare gli ostaggi". Anche gli ostaggi, prosegue il ministro, "sono vittime civili che non hanno colpe e devono essere liberati il prima possibile".
Ad ogni modo, con i continui raid e bombardamenti Israele fa il gioco di Hamas, che "usa i civili come scudo" e "vuole che la risposta di Israele sia più dura". Tajani continua: "Non bisogna cadere nella trappola di Hamas. Servono attacchi mirati che riducano i danni alla popolazione civile, ci sono troppe vittime. Ma questo non ha nulla a che fare con il diritto di Israele ad attaccare Hamas, in discussione non è il diritto di difendersi ma le vittime civili".
Infine l'annuncio: alla annuale Conferenza di Monaco sulla sicurezza, che si terrà alla fine di questa settimana, ci sarà anche un vertice dei ministri degli Esteri del G7. "A Monaco incontrerò anche i ministri degli Esteri dei paesi arabi per conservare il dialogo", fa sapere Tajani, sottolineando l'importanza di sostenere i colloqui che stanno portando avanti Egitto e Qatar per arrivare ad una sospensione dei combattimenti.
