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Il ministro Tajani dice che Mussolini ha fatto più danni che cose utili

Il ministro degli Esteri, parlando della proposta di legge di Rampelli sul divieto di utilizzare parole straniere, ha detto che “il fascismo è finito nel 1945” e non c’entra nulla con la lingua. Poi ha sottolineato: “Mussolini ha fatto più danni che cose utili”, tornando su una vecchia polemica.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il 25 aprile si avvicina, le polemiche ritornano e certo la destra di governo non fa nulla per evitarle. Non l'ha fatto Giorgia Meloni, dimenticando che i morti delle Fosse Ardeatine erano antifascisti. Non l'ha fatto Ignazio La Russa, creando un caso sull'attentato partigiano di via Rasella su cui alla fine ha anche ammesso di aver sbagliato. Oggi tocca ad Antonio Tajani – vicepresidente del Consiglio, ministro degli Esteri e soprattutto coordinatore nazionale di Forza Italia – intervenire ancora una volta su temi storici che non dovrebbero essere in discussione, anche se ogni tanto qualcuno prova a lanciare una nuova narrazione.

"È una proposta di legge di un parlamentare, non del governo, e le proposte di legge devono essere approvate dalla Camera e dal Senato, ma la difesa della lingua italiana non c'entra niente con Mussolini", dice Tajani rispondendo – in conferenza davanti alla stampa estera – a una domanda sulla proposta di legge firmata dal meloniano Rampelli. Se n'è discusso molto negli ultimi giorni, visto che il testo prevede multe fino a 100mila euro se si usano parole straniere. Poi era stato lo stesso vicepresidente della Camera a provare a smorzare i toni, garantendo che si potrà dire ancora croissant.

"Il fascismo è finito nel 1945, è roba passata che non ci interessa e non ci riguarda – chiosa Tajani rispondendo al giornalista – Quando sono nato già non c'era più, Mussolini ha fatto più danni che cose utili". Certo non sarà d'accordo il presidente del Senato La Russa, vista la storia del busto del Duce (recentemente finito alla sorella). Ma in passato fu lo stesso Tajani a finire al centro della bufera, quando disse che Mussolini ha fatto anche cose positive. E anche in questo caso, l'ex presidente dell'Europarlamento non si smentisce, sottolineando che comunque il dittatore ha fatto anche "cose utili".

Sulla proposta di legge, però, il ministro degli Esteri precisa: "Io ho sempre difeso la lingua italiana, è la lingua madre, Dante Alighieri è il poeta dell'italiano". E ancora: "Io quando presiedevo il Parlamento europeo mi esprimevo in italiano, perché essendoci la traduzione ho il diritto di esprimermi nella mia lingua madre".

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