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Il ministro Schillaci: “In Cina c’è rischio che si sviluppino nuove varianti Covid, in Italia nessun allarme”

Il ministro della Salute è intervenuto al Senato per chiarire la situazione legata ai nuovi contagi da Covid in Cina. Verranno effettuati tamponi a chi arriva dal Paese, dove c’è il rischio che nascano nuove varianti più resistenti. Finora, però, i tamponi positivi analizzati hanno mostrato solo varianti già conosciute.
A cura di Luca Pons
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Orazio Schillaci, ministro della Salute, è intervenuto al Senato per dare alcuni chiarimenti riguardo all'obbligo di fare un tampone da Covid-19 per chi arriva dalla Cina. Il suo discorso è partito dalla situazione attuale in Cina: "La situazione della Repubblica popolare cinese è un unicum. Ha applicato norme di mitigazione impressionanti, ma inaccettabili per una democrazia. Il lockdwon è stato permanente, con poche interruzioni. La vaccinazione contro il Covid non ha funzionato, in Cina: poche somministrazioni e uno scarso livello di protezione dei vaccini, diversi da quelli usati negli Stati occidentali, per di più con poche dosi di richiamo", ha spiegato Schillaci.

"La strategia di contenimento si è basata quasi esclusivamente sulle misure di reclusione. La variante omicron è circolata poco in Cina, creando quindi poca immunità. Questo autunno è arrivata così la tempesta perfetta. La riduzione delle misure di restrizione è stato l'innesco, e ha generato un altissimo numero di nuovi casi. Le stime non ufficiali di osservatori internazionali sono di 250 milioni di nuovi casi, con una previsione a breve di 1 milione e mezzo di decessi. Una lezione per il pianeta su come non vada mai gestita una pandemia", ha detto il ministro.

"I dati, pochi e poco trasparenti, stanno creando il timore che, con un'alta percentuale di non vaccinati, una crescita dei contagi possa generare la selezione di una nuova variante, più resistente e trasmissibile. Questi timori vanno affrontati razionalmente, evitando interpretazioni affrettate e allarmistiche. Le poche informazioni dalla Cina indicano che le varianti sono le stesse che conosciamo. La stessa BF.7, su cui si stanno concentrando timori probabilmente infondati, è derivata dalla BA.5, una variante che conosciamo e che da noi è già presente".

"Il quadro descritto richiede un costante monitoraggio, mentre in Italia l'incidenza di nuovi positivi e l'indice Rt calano", ha quindi detto Schillaci. "Tutti i tamponi positivi che stiamo effettuando sui passeggeri verranno sequenziati. Presso lo scalo di Malpensa, su 96 passeggeri c'erano 32 positivi, mentre nel secondo volo su 123 passeggeri, 61 erano positivi. I tamponi raccolti finora segnalano solo varianti già note, la notizia più importante e più rassicurante".

"Ho emanato l'ordinanza che richiede un test antigenico, o un tampone molecolare, per chi viaggia dalla Cina all'Italia". Servirà u tampone negativo all'imbarco, e in più se ne dovrà fare uno appena arrivati in aeroporto. "Se ciò non fosse possibile", si dovrà fare "entro 48 ore dall'arrivo in Italia presso l'Asl di riferimento". Il prezzo del tampone sarà a carico del passeggero. "Il primo obiettivo è verificare se ci siano nuove varianti". Chi risulta positivo positivo al tampone antigenico dovrà fare un tampone molecolare, per permettere il sequenziamento, e restare in isolamento, che finirà con un tampone negativo.

"I passeggeri potranno arrivare anche con voli indiretti, a meno di non reintrodurre misure più restrittive. È necessario un accordo in sede dell'Unione europea, per evitare l'afflusso di persone positive nei Paesi dell'area Schengen. Siamo in costante contatto con le autorità competenti, come il Centro europeo di controllo delle malattie. Su mia proposta, l'Health security committee è stato convocato, ed è stata condivisa con la commissione la necessità di misure coordinate. Per quanto riguarda le ulteriori misure, in Italia abbiamo rafforzato il monitoraggio delle varianti. Proprio oggi ho firmato la proroga dell'obbligo di usare le mascherine nelle strutture sanitarie, fino al 30 aprile 2023″.

Ieri il ministero della Salute ha stabilito, con un'ordinanza, che chiunque arriva dalla Cina dovrà obbligatoriamente fare un tampone per il Covid-19. La decisione è arrivata in seguito alla situazione della Cina, dove i contagi sono aumentati moltissimo nelle ultime settimane e, allo stesso tempo, le restrizioni sono diminuite.

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