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Il ministro Schillaci dice che il governo toglierà le restrizioni Covid in ospedale, ma non adesso

“Pian piano abbiamo tolto gran parte delle norme restrittive che c’erano. I risultati ci hanno dato ragione. Toglieremo anche i paletti per accedere agli ospedali, ma non adesso”: lo ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci.
A cura di Annalisa Girardi
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"Abbiamo seguito la situazione Covid con grande rigore scientifico. Pian piano abbiamo tolto gran parte delle norme restrittive che c'erano. I risultati ci hanno dato ragione". A dirlo è il ministro della Salute, Orazio Schillaci, rispondendo alle domande dei giornalisti riguardo alla gestione dell'epidemia da parte del governo di Giorgia Meloni durante la conferenza stampa al termine della seduta del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (Cipess) a Palazzo Chigi. "Avete visto l'ultimo bollettino settimanale: l'incidenza è crollata, ma soprattutto la pressione sugli ospedali sia per i ricoveri in regime ordinario che in terapia intensiva è molto bassa, per fortuna. Seguiamo l'evoluzione con attenzione e poi se c'è da togliere qualche ulteriore paletto lo andremo a togliere, sempre avendo a cuore la salute dei cittadini e a chi si reca in ospedale", ha aggiunto, precisando che però al momento il suo ministero non sia al lavoro per rimuovere quei paletti che restano in piedi.

Si tratta delle regole in vigore per le visite negli ospedali. Da quel punto di vista, ha precisato il ministro, non c'è nessun cambiamento all'orizzonte. "Le restrizioni per accedere alle strutture sanitarie? Le toglieremo, ma non ora".

Il ministro non ha parlato solo della pandemia, ma anche delle altre criticità strutturali che la sanità italiana si trova ad affrontare. "Le liste di attesa, sia nel sistema pubblico che in quello privato, sono una nostra priorità. Ci vuole grande lavoro di razionalizzazione, la lotta alle liste d'attesa è una nostra priorità ma serve una razionalizzazione degli esami diagnostici in modo che chi ha urgenza abbia davvero la possibilità di accedere, mentre ci sono altri esami che possono essere differiti nel tempo o che non sono necessari", ha detto Schillaci.

Oggi il Cipess ha dato il via libera al riparto tra le Regioni di oltre 125 miliardi di euro del Fondo sanitario nazionale. "Dopo appena 2 mesi dall'insediamento del governo, è arrivata a dicembre l'intesa con la conferenza Stato-Regioni che si era trascinata da più di un anno", ha spiegato Schillaci. Per poi concludere indicando un altra priorità del suo ministero: "Nel Sistema sanitario nazionale c'è una qualità diffusa, anche se a macchia di leopardo, con eccellenze anche in molte regioni del Sud. I prossimI provvedimenti saranno volti a combattere quel fenomeno che porta sconquasso, ovvero che gli operatori sanitari si sentono trascurati, occorre dare nuove prospettive specie agli operatori di settori complessi come i pronto soccorso".

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