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Deficit / PIL al 2,4%

Il ministro Savona: “Il condono? Turiamoci il naso e approviamolo, finanzierà le pensioni”

“L’Italia è decisamente diversa dalla Grecia: abbiamo una fortissima struttura industriale, abbiamo un ammontare di ricchezze enorme che, non trovando riscontro nel Paese, né protezione politica, né rendimento sufficiente, defluisce sull’estero. Infatti il vero dibattito è sul condono fiscale. Allora turiamoci il naso e, se facciamo il condono fiscale, siamo in grado di finanziare altre operazioni molto importanti, come l’intera Fornero”,ha dichiarato il ministro per gli Affari europei, Paolo Savona.
A cura di Charlotte Matteini
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Nessun pericolo di default per l'Italia, nonostante le reazioni dei mercati alla presentazione del Def. A sostenerlo è il ministro per gli Affari Europei che, secondo quanto riportato da SkyTg24, ha rassicurato gli europarlamentari a Strasburgo affermando: "L’Italia è decisamente diversa dalla Grecia: abbiamo una fortissima struttura industriale, abbiamo un ammontare di ricchezze enorme che, non trovando riscontro nel Paese, né protezione politica, né rendimento sufficiente, defluisce sull’estero. Infatti il vero dibattito è sul condono fiscale. Allora turiamoci il naso e, se facciamo il condono fiscale, siamo in grado di finanziare altre operazioni molto importanti, come l’intera Fornero. La revisione della legge Fornero è stata decisa perché noi siamo sufficientemente convinti che avrà un moltiplicatore dell’occupazione giovanile, cioè ogni pensionato che va via trascinerà due giovani nel sistema. Né all’interno né all’esterno del governo il discorso di stare in Europa e di rispettare le regole è un punto cardine, io per primo ho messo in chiaro questo e non ho alcuna intenzione di intraprendere azioni contro l’euro. Io sono europeo, mi sento europeo, fa parte della struttura stessa del Paese, c’è chi vuole l’Europa e chi fa finta di volerla ma la vuole infilare in un cul de sac. L’Europa è fatta per dare opportunità, non per porre vincoli". 

Nella giornata di oggi, lo spread ha rallentato e il differenziale tra Btp e Bund ha chiuso in calo a 284 punti base, con il tasso del decennale italiano al 3,31% sul mercato secondario. Ieri sia lo spread, oltre 300 punti base, sia il rendimento del decennale erano ai massimi dal 2014. Si attende ora la riapertura dei mercati europei nella mattinata di domani, allo scopo di saggiare le reazioni all'approvazione del Def con deficit al 2,4% solo per l'anno 2019 e le conseguenti limature decise dall'esecutivo durante il vertice di stasera: il deficit per l'anno 2020 calerà al 2,1% mentre è previsto un 1,8% nel 2021.

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