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Caso Boccia-Sangiuliano

Il ministro Sangiuliano querela Boccia per diffamazione, l’avvocato: “Non è stato ricattato”

Gennaro Sangiuliano sporgerà denuncia verso Maria Rosaria Boccia: lo ha annunciato l’avvocato del ministro della Cultura, dopo l’intervista di Boccia che ha parlato della relazione con Sangiuliano. Intanto, la Corte dei Conti prepara un’istruttoria per verificare se i soldi del ministero sono stati usati in modo improprio.
A cura di Luca Pons
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Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano denuncerà Maria Rosaria Boccia. L'annuncio è arrivato dal suo legale, l'avvocato Silverio Sica. Anche se Sica non l'ha chiarito esplicitamente, sembra evidente che la querela sarà per diffamazione, dopo l'intervista pubblicata oggi in cui Boccia ha parlato estesamente della relazione con il ministro. Nel frattempo, la Corte dei Conti del Lazio si sta preparando ad aprire un'istruttoria su Sangiuliano stesso, per verificare se i soldi del ministero siano stati spesi in modo corretto.

L'avvocato di Sangiuliano: "Non ha nulla da temere"

Sangiuliano e il suo avvocato hanno parlato a lungo in una riunione questa mattina, come annunciato già ieri. Alla fine la decisione è arrivata: "Il ministro non ha nulla da temere dalle dichiarazioni di questa donna", ha dichiarato Sica. "Non c'è ragione per cui possa essere ricattato, non ci sono prove che sia stato ricattato, lo escludiamo senza dubbio. Questa è una vicenda di natura totalmente privata", che "si è trasformata, in base alla logica della doppia morale, in una vicenda politica".

Ha continuato: "Credo che il ministro sia assolutamente sereno, dispiaciuto per la sua carriera politica ovviamente. È evidente che nell'opinione pubblica si può fermare un giudizio negativo". E parlando delle dimissioni: "Se dovessi esprimere un'opinione assolutamente personale, direi che il ministro potrebbe recuperare la sua libertà di azione in questo momento tornando a essere un libero cittadino", ovvero lasciando l'incarico da ministro.

L'avvocato ha insistito: Per quanto riguarda i soldi pubblici che secondo Boccia sarebbero stati usati per pagare i suoi viaggi, il legale ha ribadito la versione di Sangiuliano per cui "non ci sono stati nemmeno per un caffè" (peraltro, come spiegato a Fanpage.it da esperti della materia, un'eventuale inchiesta per peculato coinvolgerebbe anche la donna). La denuncia sarà depositata "nelle prossime 48 ore". Dopodiché, è probabile che Boccia sarà convocata in Procura per chiarire le sue affermazioni.

Il legale ha specificato che in generale Sangiuliano intende muoversi "legalmente contro chi lo definisce ricattabile". E non ha escluso nemmeno che ci possa essere un "piano" dietro al caos mediatico che ha colpito il ministro. Questa è la tesi che, secondo alcune ricostruzioni, starebbe circolando in alcuni ambienti del centrodestra. Sica si è limitato a dire: "Non sappiamo, dobbiamo verificarlo. Non escludiamo nessuna ipotesi rispetto a questo".

La Corte dei Conti prepara un'istruttoria su Sangiuliano e Boccia

Nel frattempo, è emerso che la Corte dei Conti del Lazio aprirà un'istruttoria sul caso del ministro e dei soldi utilizzati per Boccia. La vicenda "non è passata inosservata" dai magistrati contabili, secondo quanto si apprende da fonti d'agenzia, e "si stanno facendo le valutazioni del caso".

Concretamente, un'istruttoria porterà a delle verifiche contabili per verificare se ci sono state violazioni. In particolare, se i bilanci del ministero della Cultura. sono in ordine o se risulta che delle somme pubbliche siano state spese come non avrebbero dovuto, cioè per trasportare (ad esempio) privati cittadini che non avevano un incarico formale presso il ministero. Le verifiche, che saranno probabilmente svolte dalla Guardia di Finanza, saranno coordinate dal procuratore Regionale della Corte dei Conti del Lazio, Paolo Luigi Rebecchi.

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