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Il ministro Salvini ha deciso di convocare i tassisti perché “non si può aspettare per ore”

Il ministro dei Trasporti ha annunciato un tavolo con tassisti e Ncc la prossima settimana: “Non si possono aspettare per ore e ore dei mezzi di trasporto pubblico”, ha detto Salvini.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Basta disagi per chi decide di spostarsi, con qualsiasi mezzo. Il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, dopo aver deciso di dimezzare lo sciopero dei treni di oggi, lancia la sfida a una categoria con cui è storicamente difficile trattare: i tassisti. Il vicepresidente del Consiglio, intervistato dal Tg4, ha avvisato: "La settimana prossima convocherò un tavolo per i taxi e gli Ncc, perché non si possono aspettare per ore e ore dei mezzi di trasporto pubblico – ha detto il leader della Lega – Oltre a questo stiamo sbloccando tanti cantieri su strade, autostrade e ferrovie".

Nel ribadire "l'impegno del governo per scongiurare un'estate di disagi dal punto di vista degli spostamenti a viaggiatori e turisti", Salvini ha aperto, di fatto, un altro fronte caldissimo per il suo ministero. Se i sindacati sono sul piede di guerra per la decisione di ridurre lo sciopero con un'ordinanza, e minacciano di ricorrere alle vie legali, di certo il leader della Lega non avrà vita facile con i tassisti.

La questione è sempre la stessa: l'aumento delle licenze bloccato dalla categoria, pronta a portare in piazza proteste che hanno sempre l'effetto di paralizzare le città. Anche se, nelle ultime settimane, le fotografie che arrivano soprattutto dalla stazione Termini di Roma sono sempre più scoraggianti. I milioni di turisti che stanno arrivando in Italia per la stagione estiva si trovano spesso a fare file chilometriche, insieme ai residenti che utilizzano abitualmente i servizi.

Non è ancora chiaro cosa voglia proporre Salvini a tassisti e Ncc, al di là dell'annuncio in sé fatto questa sera in televisione. Finora ogni tentativo di risolvere il problema si è sempre risolto con un nulla di fatto. Che sia la volta buona? Difficile dirlo per ora, quasi come trovare un taxi senza aspettare sotto al sole rovente di luglio.

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