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Il ministro Pichetto dice che nessuno nel governo Meloni nega il cambiamento climatico

“Nessuno può permettersi di negare di essere in emergenza clima” e “certamente non c’è nessuno che lo fa all’interno di questo governo”, dice il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Nessuno nega l'emergenza climatica. Difficile credere che si possa farlo ancora, d'altronde, visti i fenomeni degli ultimi giorni, con l'Italia spaccata in due tra le temperature altissime e gli incendi al Sud e i violenti temporali al Nord. Il ministro dell'Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, difende il governo Meloni, sostenendo che nessuno possa o voglia negare il cambiamento del clima. E lo fa all'indomani di una dichiarazione di cui si è parlato molto, in cui lui stesso dice di non sapere se, in tutto ciò, l'impatto dell'uomo c'entri qualcosa. "Negare di essere in emergenza clima – dice il ministro al La Stampa – ritengo che nessuno possa permettersi di farlo. Certamente non c'è nessuno che lo fa all'interno di questo governo". La stessa presidente Meloni, va detto, ha una comunicazione molto chiara: non si nomina il cambiamento climatico, si parla di maltempo ed eventi estremi.

Non c'è "nessun definanziamento agli interventi sul dissesto idrogeologico", assicura ancora Pichetto Fratin, parlando della revisione del Pnrr annunciata ieri dal ministro Fitto. "Ci sono opere in capo a Regioni, Province e Comuni che non sarebbero mai state collaudate entro giugno 2026 – continua l'esponente del governo Meloni – Quelle opere verranno realizzate con altri fondi, come quelli di coesione". Perciò non c'è nessuno stop a nessun progetto, ma "stiamo soltanto lavorando per consentire all'Italia di non perdere fondi, come sarebbe successo se non fossimo intervenuti rimodulando gli obiettivi".

Sull'emergenza immediata, Pichetto Fratin dice che servono "mitigazione e adattamento" per "contenere le conseguenze del cambiamento climatico". Poi spiega: "Dobbiamo garantire un sistema che garantisca il rapido impegno di tutte le risorse nazionali ed europee disponibili per il contrasto al dissesto idrogeologico". Un'altra sfida da condividere a livello europeo, soprattutto con chi è nella stessa situazione: "Non è solo l'Italia a essere colpita ma i Paesi che si affacciano o sono immersi nel Mediterraneo".

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