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Migranti, il ministro Piantedosi vuole dare il premio Nobel per la Pace a Lampedusa

Ieri, 25 aprile, il ministro Piantedosi ha visitato l’hotspot per accoglienza migranti a Lampedusa. Un’isola che “meriterebbe il Nobel per la Pace”, ha detto il ministro, che ha parlato di un piano in arrivo a breve. Oggi sono stati recuperati altri due cadaveri dopo i naufragi degli scorsi giorni.
A cura di Luca Pons
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L'isola di Lampedusa, punto di arrivo di migliaia di persone migranti dall'inizio del 2023, con un hotspot costantemente troppo pieno rispetto alla capienza prevista, "meriterebbe almeno il premio Nobel per la Pace". Parole del ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, che ieri ha fatto visita proprio all'hotspot di contrada Imbriacola, sulla piccola isola delle Pelagie. L'hanno accolto il sindaco dell'arcipelago, Filippo Mannino, e la prefetta di Agrigento Maria Cocciufa.

"Dobbiamo lavorare perché Lampedusa diventi meccanismo di un sistema più ampio, sollevando l'isola da fasi come questa. Mi faccio venire qualche idea e ne parleremo già in aereo per aiutarli con personale capace di condividere alcune funzioni. Lampedusa meriterebbe molto altro", ha affermato Piantedosi. Dall'inizio dell'anno, gli arrivi in Italia sono stati in tutto oltre 36mila, secondo dati del ministero dell'Interno aggiornati al 24 aprile.

Ieri, durante la visita di Piantedosi, erano presenti a Lampedusa 2.698 persone migranti – in un hotspot che ha una capienza massima di poco meno di 400 posti. Una situazione che si è verificata più volte nel 2023, ma che si ripete regolarmente da anni.

Il piano per Lampedusa: una task force di barche per velocizzare i trasferimenti

Ad accompagnare il ministro c'era anche, tra gli altri, Valerio Valenti, il capo dipartimento per le Libertà civili e l'immigrazione che è stato nominato commissario per lo stato d'emergenza sui migranti. "Allestiremo un piano per rendere i trasferimenti da Lampedusa i più veloci possibile", ha promesso Piantedosi. Anche se ha ribadito che servirebbe "una soluzione di lungo periodo anche a livello internazionale" concordata con l'Unione europea, il ministro ha detto che il governo sta lavorando a "un piano per una gestione più ordinata, perché la fase acuta degli sbarchi non ci consente di perdere tempo".

Il piano potrebbe prevedere una sorta di task force dedicata esclusivamente all'isola, per avere trasferimenti più rapidi da Lampedusa alla Sicilia in modo da tenere basso il numero di persone presenti nell'hotspot. Si tratterebbe quindi di alcune navi, private o prese dalla dotazione di Guardia costiera e Guardia di finanza. Dalla Sicilia, poi, si dovrebbero rendere più rapidi i trasferimenti anche in altre aree d'Italia, dato che i posti nei centri d'accoglienza ci sono.

Due cadaveri recuperati in acque Sar italiane, continuano i soccorsi

Negli ultimi giorni a Lampedusa ci sono stati 47 sbarchi che hanno portato oltre 1.800 persone. Si sono registrati quattro naufragi nelle acque antistanti l'isola, e quattro corpi sono stati recuperati. Due di questi, trovati stamattina durante l'operazione di recupero di altri 62 migranti, erano di donne. Ci sono ancora circa 15 dispersi, per i quali le ricerche continuano ma che a giorni di distanza è ormai difficile considerare sopravvissuti.

Tutte le imbarcazioni soccorse sono partite dalla Tunisia. In un caso, ventotto persone hanno raccontato di aver autofinanziato il loro viaggio, comprando un barchino di sette metri e delle taniche di carburante. Avrebbero speso circa 35mila dinari tunisini, e sarebbero partiti senza il supporto di trafficanti o scafisti, secondo quanto hanno riferito.

Ieri a Ravenna è arrivata la nave ong Humanity, che trasportava 69 persone migranti di cui trenta provenienti dal Sudan, Paese che sta vedendo un alto numero di profughi a causa del conflitto armato al suo interno. Al largo della Libia, invece, sono stati recuperati i cadaveri di 11 persone che avevano tentato la traversata del Mediterraneo. Tra questi, anche un bambino.

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