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Il ministro Piantedosi dice che la matrice neofascista della strage di Bologna è accertata

Anche il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, interviene sulle polemiche scoppiate dopo alcune affermazioni di Marcello De Angelis sulla strage di Bologna. E afferma che la matrice neofascista della strage sia stata accertata. Intanto dall’opposizione continuano ad arrivare le richieste di dimissioni.
A cura di Annalisa Girardi
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Le affermazioni di Marcello De Angelis, capo della comunicazione istituzionale della Regione Lazio, sulla strage di Bologna continuano ad alimentare le polemiche politiche. Dall'opposizione continuano ad arrivare le richieste di dimissioni, con l'appello diretto a Giorgia Meloni affinché intervenga. Fratelli d'Italia e l'amministrazione del governatore Francesco Rocca temporeggiano, sottolineando che si sia trattato di dichiarazioni a titolo personale, e intanto valutano come gestire la situazione, se fare pressione per il passo indietro o meno. Nel frattempo interviene anche il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, che mette in chiaro come la matrice neofascista della strage del 2 agosto 1980 sia stata accertata e non sia da mettere in discussione.

"Ho più volte detto pubblicamente che la matrice accertata è quella riferita esclusivamente alla verità giudiziaria, che ci ha consegnato una responsabilità incontrovertibile di personaggi militanti nel terrorismo neofascista di quegli anni", ha detto il titolare del Viminale in un'intervista con il Corriere della Sera. Per poi aggiungere, rispetto alle accuse arrivate dalle opposizioni: "Ogni strumentale polemica su questo argomento è opera di chi pretende di avere l'esclusiva dell'indignazione rispetto a una delle pagine più dolorose e vergognose della nostra storia. Ognuno di noi ha una storia pluridecennale che parla da sé".

A intervenire sulla questione oggi è stato anche il sindaco di Bologna, Matteo Lepore. Che si è chiesto come mai "una parte del governo guidato da Fratelli d'Italia non prende le distanze dalle dichiarazioni negazioniste di Marcello De Angelis", per poi sottolineare: "O non può o non vuole". In un'intervista con Repubblica il primo cittadino ha aggiunto: "Persino nelle dichiarazioni ufficiali si parla di ‘arrivare alla piena verità'. C'è una inquietante ambiguità di fondo. Come se ci fosse un'altra verità chiusa dentro le menti della destra più nera. Preoccupa che ci sia una destra di governo che sembra alludere al fatto di conoscere un'altra verità rispetto a quella accertata della magistratura, che attesta la matrice neofascista di quella strage".

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