Il ministro Nordio frena su liberazione Abedini dopo il rilascio di Sala: “Non sto riflettendo su questo”
Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha smentito "categoricamente" la notizia secondo cui il vertice convocato a Palazzo Chigi dopo la liberazione della giornalista Cecilia Sala, in arrivo all'aeroporto di Ciampino su un aereo partito da Teheran, sia collegato all'imminente decisione della scarcerazione dell'ingegnere iraniano Abedini, arrestato a Malpensa lo scorso 16 dicembre su richiesta degli Stati Uniti.
Nell'incontro con le forze di maggioranza – si legge nella nota diffusa dal ministero della Giustizia – si è discusso della riforma costituzionale della separazione delle carriere e sui problemi legati all'applicativo app Giustizia.
"Questa (la liberazione di Abedini ndr) è una cosa di cui in questo momento non sto proprio riflettendo. La mia mente è tutta occupata al fatto che vada avanti la riforma costituzionale per la quale mi batto da 30 anni", ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio lasciando Palazzo Chigi, rispondendo a una domanda di Fanpage.it su un eventuale intervento del suo ministero sul caso di Mohammad Abedini Najafabadi, prima della decisione della Corte d'Appello di Milano prevista per il prossimo 15 gennaio, sulla richiesta di domiciliari presentata dal legale dell'ingegnere iraniano.
"Noi – ha spiegato il Guardasigilli – abbiamo un trattato di estradizione con gli Stati Uniti che viene valutato secondo i parametri giuridici, ma attualmente la mia principale preoccupazione è quella della legge costituzionale sulla separazione delle carriere, questo è stato l'incontro". Dopo la comunicazione del rientro in Italia della reporter del Foglio e Chora Media, fonti giudiziarie milanesi avevano riferito all'Ansa che non sarebbe da escludere una scarcerazione di di Mohammad Abedini Najafabadi in tempi brevi. La scarcerazione dell'ingegnere 38enne, per il quale gli Stati Uniti vorrebbero l'estradizione, potrebbe avvenire anche con una semplice richiesta del ministro della Giustizia Carlo Nordio, come è previsto dalla legge. Ieri però l'Iran aveva ribadito che la vicenda di Sala sarebbe scollegata da quella del cittadino iraniano.
Ieri il governo iranianom che aveva annunciato l'apertura di un'inchiesta sulla reporter, pur senza formalizzare capi d'imputazione, aveva precisato che l'arresto della reporter non sarebbe stato "una ritorsione" per l'arresto in Italia dell'ingegnere iraniano. "Ci auguriamo che il suo caso venga risolto rapidamente", aveva detto la portavoce del governo di Teheran Fatemeh Mohajerani, durante un punto stampa. "Non si tratta di ritorsione, questo arresto non ha nulla a che vedere con altre questioni", aveva ribadito la portavoce.