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Il ministro Nordio difende Crosetto e dice che non ha mai parlato di complotti delle toghe

Quando Crosetto ha detto che l’unica opposizione al governo Meloni sarebbe arrivata dalle toghe non stava parlando di oscuri complotti, ma stava solo esprimendo preoccupazione per l’atteggiamento di alcuni magistrati: è la tesi del ministro della Giustizia, Carlo Nordio.
A cura di Annalisa Girardi
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Nessun complotto, solo una buona dose di preoccupazione. Questa almeno è l'interpretazione del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, sulle parole del collega Guido Crosetto, che aveva accusato la magistratura di fare opposizione al governo Meloni. "Il ministro Crosetto non è solo un amico ma è un politico con cui siamo in consonanza praticamente su tutto. Non ha mai parlato di complotti ma ha interpretato la preoccupazione della politica per gli atteggiamenti di alcuni magistrati", ha commentato il Guardasigilli in un'intervista con il Corriere della Sera.

Nordio ha anche parlato dell'ultimo decreto del governo in materia di Giustizia, in cui inizialmente sarebbe anche dovuta rientrare una norma per introdurre i test psico-attitudinali alle toghe: "Non è uno scandalo, ma un tema delicatissimo", ha detto, sottolineando che sia previsto anche per la polizia giudiziaria e quindi non ci sarebbe nulla di male "se fosse esteso anche ai pm, che ne sono i capi". Per poi ricordare, che nelle sue pubblicazioni degli ultimi anni ha anche suggerito un vero e proprio esame psichiatrico.

Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un'intervista con Repubblica, è invece intervenuto per commentare le critiche dell'Anm a una misura inserita nel provvedimento, cioè quella delle pagelle alle toghe: "Non c'è alcuna offesa nei confronti dei magistrati. Tutti noi siamo soggetti a valutazione: i politici sono giudicati dagli elettori, i militari dai loro superiori, e via dicendo per le altre professioni".

Infine, in tema Giustizia, dall'opposizione è intervenuto Matteo Renzi, che su La Stampa ha parlato del caso Crosetto e della riforma del governo: "Mi chiedo che senso abbia una premier che prima annuncia la riforma della Giustizia e poi sconfessa il suo ministro inchinandosi alle correnti. Ora all'improvviso, il ministro della Difesa evoca strani movimenti nella magistratura. Mi raccordo di un certo nervosismo di Meloni, giovedì in Senato, ma adesso è evidente che a Palazzo Chigi serpeggia qualcosa che non va. Il tempo è galantuomo, capiremo meglio nei prossimi mesi".

Il leader di Italia Viva si è comunque detto pronto a collaborare, appoggiando la riforma di Nordio: "Non manca la nostra volontà, ma manca la riforma. Tutte le cose che Nordio diceva prima di essere ministro erano ampiamente condivisibili ma nessuna di queste sta diventando realtà".

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