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Autonomia differenziata delle Regioni

Il ministro Musumeci dice che sull’Autonomia differenziata il Sud deve smetterla di piangere

Il ministro della Protezione civile, ex presidente della Sicilia, ha detto che il Sud “deve smettere di continuare a piangere” quando si parla di autonomia differenziata delle Regioni: “Noi abbiamo bisogno di competere con il Nord”. Intanto le opposizioni preparano un referendum abrogativo e la Campania pensa al ricorso alla Corte costituzionale.
A cura di Luca Pons
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"Il Sud deve smettere di continuare a piangere". Con parole nette il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci, ex presidente della Regione siciliana, ha preso posizione nel dibattito sull'autonomia differenziata delle Regioni, la riforma che il Parlamento ha approvato in via definitiva e che ha sollevato proteste dalle opposizioni ma anche da esponenti del centrodestra del Meridione. "Noi abbiamo bisogno di competere con il Nord, sapendo che i nostri obiettivi sono diversi da quelli delle Regioni settentrionali. Ma per fare questo dobbiamo liberarci dalla teoria della questione meridionale", ha insistito Musumeci.

Il ministro ha continuato a difendere la riforma: "Il provvedimento mette le classi dirigenti, tanto al Nord quanto al Sud, di fronte alle proprie responsabilità. Io lo ho votato il provvedimento al Senato e non avrei mai votato un provvedimento che potesse pregiudicare l'unità d'Italia", ha concluso parlando ad Agorà Estate.

Nelle scorse ore era stato il presidente della Calabria Roberto Occhiuto (Forza Italia) a raccogliere le preoccupazioni di una parte del centrodestra. Ma gli ha risposto anche il suo compagno di partito Renato Schifani, attuale presidente siciliano: "Non sono preoccupato e non condivido tutta questa preoccupazione del presidente Occhiuto, perché è da tempo che all'interno del partito si discute di autonomia differenziata. Lui stesso si è vantato in passato di come Forza Italia avesse apportato delle modifiche positive sul testo iniziale", ha detto Schifani a Rai News 24. "La legge sull'autonomia differenziata non spacca nulla. Il tema del Mezzogiorno è la capacità di spesa", ha aggiunto.

Le opposizioni verso il referendum abrogativo

Lo scontro sulla riforma continua. Il segretario della Cgil Maurizio Landini ha annunciato che partirà la raccolta firme per un referendum abrogativo "che cancelli l'autonomia differenziata, perché nel nostro Paese la Costituzione va applicata. La libertà delle persone deve diventare il centro di qualsiasi strategia sociale e politica". Tutte le forze politiche dell'opposizione si sono già schierate in favore di un eventuale referendum.

Questa sera, intervenendo a Bari in vista del ballottaggio alle comunali, la segretaria del Pd Elly Schlein ha commentato: "Siamo qui per sconfiggere queste destre che solo qualche giorno fa, di notte, alla chetichella, hanno votato una autonomia differenziata che vuole spaccare in due l'Italia. Spero che anche qui da Bari arrivi la risposta più forte a queste politiche sbagliate della destra che vogliono lasciare indietro il Sud che ha pagato fin troppo le diseguaglianze territoriali di questo Paese".

Lo stesso messaggio è arrivato da Giuseppe Conte, anche lui impegnato per la campagna elettorale dei ballottaggi ad Avellino: "Sull'autonomia differenziata si preannuncia lo ‘spacca Italia', che accrescerà il divario per quanto riguarda la sanità, l'istruzione, i trasporti le infrastrutture, a tutto danno di questo Sud. Dobbiamo contrastarla in tutti i modi. Il Movimento 5 Stelle ha fatto appello al presidente Mattarella, che è garante dell'unità d'Italia, ma faremo appello anche ai cittadini per un referendum abrogativo. Siamo già pronti a intervenire".

La Campania prepara il ricorso alla Corte costituzionale

Un modo in cui lo scontro sull'autonomia differenziata potrebbe chiudersi anche prima di arrivare al referendum è quello del ricorso alla Corte costituzionale. Se i giudici dovessero stabilire che tutto il testo o una parte va contro la Costituzione, questo verrebbe reso nullo fin da subito. A poter presentare questo ricorso sono le Regioni, anche se gli aspetti giuridici dovrebbero essere valutati con attenzione. Secondo quanto emerso oggi, però, la Regione Campania starebbe valutando di tentare la via legale.

Negli scorsi mesi, il presidente campano Vincenzo De Luca non aveva nascosto l'intenzione di fare ricorso alla Corte costituzionale se l'autonomia fosse stata approvata, e dopo il via libera alla riforma ha usato parole dure. Per il momento, un'eventuale impugnazione non potrà essere presentata almeno fino a quando il testo non sarà pubblicato in Gazzetta ufficiale, e potrebbero volerci ancora diversi giorni.

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