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News sul salario minimo in Italia

Il ministro Musumeci dice che il salario minimo è assistenzialismo

Bufera sul ministro Musumeci, che durante un evento ha detto che il salario minimo è “assistenzialismo”. Schlein lo attacca: “La destra è passata da prima gli italiani a prima gli sfruttatori”. Conte: “Ha giurato sulla Costituzione, ma l’ha letta?”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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"Credo che la risposta sia il lavoro. Basta con questo assistenzialismo, la destra e il centrodestra si contraddistinguono anche per un altro tipo di capacità propositiva". Il ministro della Protezione Civile, Nello Musumeci, ha commentato così la proposta unitaria delle opposizioni sul salario minimo. Subito dopo si è scatenata una durissima polemica: gran parte dell'opposizione lo accusa di aver fatto confusione con il reddito di cittadinanza, definito da sempre dal centrodestra in questi termini, e di non conoscere il contenuto della Costituzione. Il ministro non ha replicato, anche se da questa mattina piovono critiche da tutti i partiti di opposizione (tranne Italia Viva).

"Io non so in che paese viva Musumeci, nel nostro ci sono tre milioni e mezzo di lavoratrici e lavoratori poveri – ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein – Sono passati da ‘prima gli italiani' a ‘prima gli sfruttatori' evidentemente. Vorrei che rileggessero la Costituzione e l'articolo 36, perché non si può tenere insieme lavoro e povero nella stessa frase. Questo è quello che evidentemente vuole fare una destra che pensa che il lavoro sia un favore, mentre noi siamo convinti che il lavoro sia un diritto in una Repubblica che è fondata sul lavoro". E ha aggiunto: "Continuiamo a batterci per l'approvazione della nostra proposta unitaria con le altre opposizioni per il salario minimo, perché mi sembra che la destra, quando fa queste dichiarazioni, dimostri di essere in difficoltà e di arrampicarsi sui vetri senza avere argomenti".

Più o meno dello stesso tenore, l'intervento del leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte: "Altro giorno, altra perla dei ministri del sempre più imbarazzante governo Meloni – ha scritto sui suoi social – Oggi tocca al ministro Musumeci parlare a vanvera". Poi l'attacco: "I ministri di Giorgia Meloni non sanno nemmeno che chi chiede il salario minimo lavora da mattina a sera – ha continuato l'ex presidente del Consiglio – non chiede di essere assistito, ma semplicemente pretende di essere pagato il giusto, non 3 o 4 euro l'ora. Sono ministri che hanno giurato sulla Costituzione ma non l'hanno letta. Che il salario sia equo e dignitoso lo prescrive l'articolo 36 della nostra Carta costituzionale". E ancora: "Le forze di questa maggioranza hanno altre idee su diritti ed emergenze del Paese – ha concluso Conte – i vitalizi per gli ex senatori, andare in giro con 5mila euro in contanti in tasca. Hanno perso ogni contatto con la realtà".

Più conciliante il commento del leader di Azione, Carlo Calenda: "Con le battute di Tajani sull'Unione Sovietica, quelle di Musumeci sull'assistenzialismo e le inevitabili polemiche conseguenti non si va da nessuna parte – ha detto il senatore – Credo sia necessario abbassare i toni, incontrarsi con e avviare un confronto di merito. Le opposizioni hanno presentato una proposta comune di salario minimo seria e dettagliata. Se il governo ha idee diverse su come affrontare la povertà lavorativa le ascolteremo con attenzione".

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