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Il ministro Lollobrigida tira in ballo la sostituzione etnica per motivare lo stop alla protezione speciale

Il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha detto che non bisogna “arrendersi all’idea della sostituzione etnica”: servono flussi di migranti per le aziende, ha dichiarato, ma l’illegalità va contrastata. Ad esempio limitando la protezione speciale, come il governo ha deciso di fare nel dl Cutro.
A cura di Redazione
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di Marco Billeci e Luca Pons

"Non possiamo arrenderci all'idea della sostituzione etnica: vabbè, gli italiani fanno meno figli, li sostituiamo con qualcun altro. Non è quella la strada". Il ministro dell'Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, ha detto così nel suo intervento al congresso della Cisal di Roma. L'immigrazione può essere "un'opportunità di crescita", ha aggiunto, ma "il primo nemico dell'immigrazione regolare organizzata si chiama immigrazione illegale e clandestina".

Con il decreto Cutro, oggi in discussione al Senato, il centrodestra però interviene soprattutto restringendo il permesso di soggiorno per protezione speciale ed escludendo le persone che fanno la richiesta d'asilo dal Sai, sistema di accoglienza e integrazione. Due misure che, come denunciato dai sindaci di sei grandi città e da diversi esperti del settore, non fanno che aumentare il numero di persone immigrate che risultano irregolari.

Il governo Meloni punta sulla "immigrazione legale", ma nel dl Cutro aumenta gli irregolari

Alle domande di Fanpage.it sul tema, il ministro Lollobrigida ha parlato di una "ricostruzione un po' confusa dei fatti" e ha ribadito la linea del governo su due punti: decreto flussi e collaborazione con Paesi di provenienza dei migranti. "Per quanto riguarda i flussi, li stiamo riorganizzando. È noto a tutti che stiamo lavorando a flussi su base triennale che permettano un'organizzazione migliore di quella che c'è stata", ha detto il ministro. In più, si punta a "lavorare ad accordi con nazioni di provenienza che ci chiedono di aiutarle a formare le persone che vengono qui".

Questo "ci permetterà in futuro, fortunatamente, di avere un'immigrazione legale, regolata, che metta in condizione anche le nostre imprese di poter avere forza lavoro e di non dover inseguire ogni anno dei flussi male organizzati come sono stati finora". Il decreto flussi nel 2022 ha permesso l'ingresso di 82mila persone mentre "la richiesta è stata di circa 280mila persone da occupare, che evidentemente non vengono fuori dall'immigrazione irregolare e illegale", ha commentato Lollobrigida. Il numero definitivo di ingressi, che sarà quello necessario a soddisfare "i bisogni delle aziende", potrà variare anche in base a quante persone "che oggi ricevono il reddito di cittadinanza e possono lavorare, torneranno a farlo".

Per quanto riguarda le persone immigrate in modo irregolare, Lollobrigida ha solo aggiunto: "L'illegalità va contrastata", continuando poi a insistere sugli accordi con i Paesi di provenienza: "Anche per contribuire all'elemento più importante: aiutare a svilupparsi le nazioni di provenienza. Su questo il governo Meloni ha fatto scuola, in questi primi mesi Giorgia Meloni ha incontrato i governi del Nord Africa e non solo, e sta cercando insieme a questi governi di costruire un progetto migliore per risolvere non solo il problema a valle, ma anche il problema a monte".

Non una risposta diretta, quindi, sul tema del Sai e della protezione speciale. Anche perché gli incontri di Giorgia Meloni con diversi governi del continente africano ci sono stati, ma finora non è emerso un accordo di alcun tipo per intervenire sulle migrazioni. Ciò che il governo ha fatto concretamente, invece, è il decreto Cutro.

Incalzato da Fanpage.it su questo, Lollobrigida ha tagliato corto: "Lei dovrebbe essere più attento. Le sarà sfuggita la riorganizzazione dei flussi, gli accordi internazionali, la Meloni che è andata a incontrare tutte le nazioni che le ho appena citato…".

L'esitazione sulla Bossi-Fini: "La cambiamo? Non dovete chiederlo a me"

Lollobrigida ha evitato di commentare anche sull'altro tema spinoso, ovvero la legge Bossi-Fini sull'immigrazione che risale al 2002 ed è l'origine di molti dei problemi che il governo Meloni ha detto di voler affrontare. Anche alcuni esponenti dell'attuale esecutivo, come il sottosegretario Alfredo Mantovano, hanno ammesso che la norma andrebbe cambiata.

Il ministro dell'Agricoltura invece ha aggirato il tema con una risposta piuttosto vaga: "La normativa sui flussi è precedente (alla Bossi-Fini, ndr). A livello europeo ci deve essere una concertazione, a livello nazionale quello che possiamo fare lo stiamo mettendo in campo. Credo che si lavori su una strategia di breve periodo come si stava facendo, ed è evidente a tutti, ma sul medio-lungo periodo. Perché riparare gli errori di tanti anni, purtroppo, non è una cosa che si fa in pochi giorni". Per il resto, le domande vanno fatte "a chi rappresenta il ministero competente", cioè al ministro dell'Interno Matteo Piantedosi.

La risposta di Lollobrigida alle polemiche sulla "sostituzione etnica"

"La sinistra è evidentemente in difficoltà e priva di argomenti". Così il ministro Lollobrigida ha iniziato il suo video di risposta, dopo che tutti i partiti di opposizione hanno duramente criticato le sue affermazioni sulla sostituzione etnica in Italia.

"Per contrastare la denatalità in Italia, che rischia di far sparire il popolo italiano, la strada deve essere aiutare chi intende mettere su famiglia con figli", ha ribadito. "La sinistra invece solleva il polverone e parla razzismo e suprematismo. Dice cose che non hanno senso. Basta leggere la definizione di etnia: quell'appartenenza, quell'affinità culturale e linguistica che esiste in tante comunità in tutto il mondo, che non hanno un valore differente ma sono tutte degne di rispetto, compresa la nostra. Noi intendiamo difenderla con questa promozione".

L'immigrazione "non può essere la soluzione principale. Dopodiché, è ovvio che anche gli immigrati che si integrano, che giurano sulla nostra Costituzione dopo un percorso di apprezzamento e condivisione dei nostri valori, sono cittadini a tutti gli effetti come previsto dalla Costituzione, che non prevede una posizione simile a quelle enunciate da chi polemizza. L'invito è parlare di cose concrete, di soluzioni. Auspico che l'opposizione abbia un altro tipo di atteggiamento, più costruttivo, come abbiamo avuto noi quando eravamo all'opposizione".

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