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Il ministro Giuli revoca l’incarico del capo di Gabinetto di Sangiuliano: “Venuta meno la fiducia”

Il ministro della Cultura Alessandro Giuli ha deciso, a sorpresa, di revocare la nomina di capo di Gabinetto al consigliere Francesco Gilioli. Sui motivi il MiC non ha fornito molti dettagli ma si è limitato a rendere noto che è “venuto meno il rapporto fiduciario” tra i due.
A cura di Giulia Casula
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Il Ministro della Cultura Alessandro Giuli (Foto Alessandro Garofalo /LaPresse)
Il Ministro della Cultura Alessandro Giuli (Foto Alessandro Garofalo /LaPresse)

"Essendo venuto a mancare il rapporto fiduciario, il ministro della Cultura Alessandro Giuli ha revocato l'incarico di capo di gabinetto al consigliere Francesco Gilioli". Così, in una nota, il ministero della Cultura ha reso nota la decisione di Giuli di rimuovere dal suo ruolo il capo di gabinetto dell'ex ministro Gennaro Sangiuliano. 

La comunicazione del titolare del MiC arriva a sorpresa dal momento che la poltrona di Gilioli, così come quella del vice Giorgio Carlo Brugnoni sembravano essere oramai sicure. E invece oggi, inaspettatamente, la notizia: Gilioli non sarà più capo di gabinetto.

Sui motivi di questo improvviso cambio di rotta non sono stati forniti ulteriori dettagli ma via del Collegio Romano si è limitata a far sapere che, a esser venuta meno, è la fiducia tra Giuli e il funzionario.

Dalla sua parte Gilioli ha una lunga esperienza tra i palazzi istituzionali. Dal 2018 al 2022 è stato Capo dell’Ufficio di segreteria della 1a Commissione permanente (Affari costituzionali, della Presidenza del consiglio, dell’Interno, ordinamento generale dello Stato e della Pubblica amministrazione) e in precedenza Segretario della Commissione parlamentare di vigilanza indirizzo e controllo del Servizio pubblico radiotelevisivo. Nel 2018 ha ricoperto il ruolo di Capo dell’Ufficio di segreteria dell’8a Commissione permanente (Lavori pubblici, comunicazioni), mentre ancora prima ha guidato l'Ufficio centrale delle Commissioni permanenti e speciali ed è stato Segretario della 4 a Commissione permanente (Difesa).

Quello del capo di gabinetto tuttavia, era finito tra i possibili nomi pronti a saltare in seguito allo scandalo che ha portato alle dimissioni di Sangiuliano. Dopo la nomina a Palazzo Chigi dell'ex presidente del Maxxi, infatti, erano seguite indiscrezioni e voci di corridoio che raccontavano dell'intenzione del nuovo ministro di cambiare le cose in via del Collegio romano, a partire dalla gestione degli ingressi, per evitare che ospiti indesiderati potessero riprendere gli ambienti istituzionali, magari con degli occhiali-spia come accaduto con l'imprenditrice Maria Rosaria Boccia.

Tra gli aspetti all'attenzione di Giuli poi, c'era la questione legata alle nomine dei consulenti della commissione che sceglie i film da finanziare con fondi pubblici. Nella sua lista Sangiuliano aveva inserito diverse persone di fiducia, sollevando diverse polemiche su una scelta giudicata dalle opposizioni come "clientelare". Giuli allora, poco dopo aver ricevuto l'incarico, aveva deciso di voler intervenire sui nomi indicati precisando che la ragione principale fosse garantire l’equilibrio di genere.

Ora che il ministro ha revocato anche il capo di Gabinetto, ci si chiede che ne sarà degli altri funzionari e collaboratori dello staff di Sangiuliano, rimasti coinvolti nell'affaire con l'imprenditrice di Pompei. Alcuni di questi infatti, comparivano nelle mail indirizzate a Boccia e poi pubblicate sui social dalla donna come prove dell'avvenuta nomina a consigliera Grandi eventi, più volte smentita dal ministro. Ad ogni modo, bisognerà attendere per capire se sono attesi altri blitz o se quello di Gilioli è destinato a rimanere un caso isolato.

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