Il ministro Giorgetti dice che sul Mes l’Italia non ricatta nessuno e una soluzione si troverà
L'Italia continua a tenere il punto in Europa sul Mes, su cui la situazione non si smuove nonostante i continui inviti del commissario Ue all'Economia, Paolo Gentiloni. L'ultimo è di ieri: "Gli impegni internazionali vanno mantenuti, farsi del male dal punto di vista della reputazione è sbagliato". Oggi ha replicato il ministro Giorgetti: "In parlamento il Mes arriverà – ha detto al Festival dell'Economia di Trento – È stata avviata una discussione in Parlamento e il Parlamento ha dato mandato al governo di non portarlo avanti". Il Parlamento "ha preso questa posizione e potrebbe cambiarla se cambieranno alcune cose, pensando che il Mes potrebbe avere anche altre finalità rispetto alle motivazioni con cui era nato – ha poi aggiunto il titolare del Tesoro – Noi non ricattiamo nessuno mettendo sul piano una cosa con l'altra. Sono fiducioso che una soluzione si troverà".
Il ministro dell'Economia ha parlato anche degli interventi del governo: "La riduzione del cuneo l'abbiamo fatta quando la nostra politica dei conti pubblici ce lo ha permesso – ha spiegato – Questo mi sembra il modo corretto di procedere". E ha ribadito: "In una situazione di così alta inflazione, la priorità del governo è confermare queste misure per le famiglie con redditi medio bassi".
Giorgetti si è soffermato anche sulla questione del debito pubblico: "Ora si tratta di affrontarlo, lo stiamo riducendo ed è anche l'impegno che noi ci siamo assunti – ha spiegato – In settimana è stata qui la delegazione del Fondo monetario internazionale che ovviamente ci ha chiesto anch'essa questo tipo di azione". Si tratta di una questione importante che, però, "nasce da tre situazioni che non dipendono da responsabilità dei governi italiani". Giorgetti ha citato la crisi del 2008, il Covid e il conflitto in Ucraina: "Se poi scoppiano guerra, pandemie o il sistema finanziario americano collassa, non è esattamente colpa del governo italiano".