Il ministro Giorgetti dice che la Manovra chiederà sacrifici a tutti
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Non una tassa sugli extraprofitti delle banche, ma una "chiamata di contribuzione per tutti", dai privati alle grandi aziende, soprattutto quelle che hanno beneficiato di condizioni favorevoli a causa di circostanze eccezionali. Il ministro dell'Economia Giorgetti ha annunciato, intervenendo a un evento di Bloomberg, che la prossima legge di bilancio richiederà "sacrifici a tutti". E a molti è sembrato l'annuncio di una nuova tassazione – inclusi i mercati, dove piazza Affari ha registrato un brusco calo proprio mentre il ministro parlava – anche se per il momento i termini restano vaghi.
Giorgetti stava rispondendo a una domanda sul presunto contributo volontario che il governo avrebbe progettato di chiedere alle banche, come forma lieve di ‘tassa sugli extraprofitti'. Il ministro ha risposto che "le aziende non fanno beneficenza, non esistono contributi volontari", ma ha citato "l'articolo 53 della Costituzione, secondo cui ciascuno è chiamato a contribuire in base alle proprie possibilità".
Poi ha spiegato: "Stiamo per approvare una legge di bilancio in cui saranno chiesti sacrifici a tutti. Questo vuol dire andare a tassare gli extraprofitti? È un termine scorretto, secondo me. Vuol dire andare a tassare i profitti di chi li ha fatti, le rendite di chi le ha fatte. È uno sforzo che tutto il sistema Paese deve fare: privati, piccole, medie e grandi aziende, e soprattutto la Pubblica amministrazione, che sarà chiamata a essere molto più performante e produttiva".
Ciò che il governo farà e sta già facendo, ha insistito Giorgetti, è "verificare che tutti facciano la propria parte". Ad esempio coloro a cui si rivolge il concordato preventivo "devono accettare l'idea che devono dichiarare di più rispetto al passato, per mettersi in regola con il Fisco". Ancora, ha chiarito che "prevalentemente taglieremo spese, ma sicuramente un concorso per quanto riguarda le entrate ci sarà". Un'altra formula che ha fatto pensare a una nuova tassazione.
Il ministro ha comunque assicurato che "non ci sarà la replica della narrativa sugli extraprofitti bancari" (che il suo stesso governo aveva messo in piedi la scorsa estate), perché "in quel momento c'erano le banche che facevano extraprofitti. Paradossalmente, uno potrebbe dire oggi che con tutte queste guerre chi produce queste armi va particolarmente bene".
La chiamata a contribuire sarà allargata anche al settore della difesa, quindi? "Evidentemente sì", ha risposto il ministro. Visto che "facciamo tutti parte di un Paese chiamato a mettere a posto i propri conti, tutti quanti siamo chiamati a concorrere. Sono convinto che alla fine troveremo delle soluzioni equilibrate".
Ci sarà "una chiamata di contribuzione per tutti, non semplicemente per le banche. Ma sarà ragionata e razionale", ha concluso. Come detto, a reagire alle parole di Giorgetti è stata soprattutto la Borsa. Il mercato italiano nei minuti successivi al suo intervento hanno visto un netto calo (per quanto siano in discesa da diversi giorni,
Il chiarimento di Freni
Dopo le dichiarazioni di Giorgetti, e la chiusura pesante per Piazza Affari, che ha reagito alle parole del ministro perdendo terreno (con l'Ftse Mib che cede l'1,5% a 33.170 punti), arriva il chiarimento del sottosegretario leghista Federico Freni: "Invito a sentire esattamente le parole del ministro Giorgetti: non c'è allo studio nessun aumento delle tasse per nessuno", ha detto il sottosegretario al Mef interpellato in Transatlantico dopo l'intervista a Bloomberg del ministro di Via XX Settembre. "Le nuove tasse non fanno parte del Dna di questo governo, lo abbiamo detto due anni fa e lo ribadiamo, evitiamo boutade". Quando Giorgetti dice che "tutti dovranno contribuire" dice "una cosa scontata: tutti devono pagare le tasse, non ci sono nuove tasse allo studio, è escluso".