Il ministro Giorgetti dice che è finita l’epoca del Superbonus: cosa cambia da domani e per chi
Addio al Superbonus. Da domani, 1° gennaio 2024, si chiuderà la stagione dell'incentivo edilizio al 110% oppure, per dirla con le parole del ministro Giancarlo Giorgetti, "si chiude l'epoca del Superbonus con i botti di San Silvestro, anche se con la sua eredità ci accompagnerà ancora a lungo". In un'intervista con il Sole 24 Ore il ministro dell'Economia ribadisce: "Con il 110% finisce anche quella che ho definito un'allucinazione psichedelica, basata sulla convinzione che con la clausola di fuga dal Patto di stabilità e i tassi a zero si potesse fare debito all'infinito senza poi pagare il conto".
Da domani, quindi, cambiano le cose. L'incentivo statale scende dal 110% al 70% nel 2024, per poi passare al 65% nel 2025 e terminare totalmente l'anno seguente. Insomma, nessuna proroga alla fine. È comunque prevista una sorta di sanatoria per chi certifica tutti i lavori effettuati entro il 31 dicembre 2023. Rispetto allo stato di avanzamento dei lavori, se l'intervento non viene ultimato – anche nel caso di mancato miglioramento delle due classi energetiche previste – non scatterà il recupero dei crediti.
In un apposito decreto il governo ha anche deciso di prevedere una misura per i redditi più bassi. Per chi presenta un Isee al di sotto dei 15 mila euro il Fondo di povertà compenserà la differenza tra il 70% e il 110%, mantenendo quindi l'agevolazione nella sua totalità. Unico requisito: aver completato almeno il 60% dei lavori entro il 31 dicembre.
Dal 1° gennaio addio al Superbonus per le villette: scade infatti oggi la proroga dell'agevolazione prevista per chi avesse effettuato almeno il 30% dei lavori al 30 settembre 2022. Per il prossimo anno, invece, resta in vigore l'agevolazione per le barriere architettoniche al 75%. Rimane anche il bonus mobili, anche se cala il tetto di spesa per cui è prevista la detrazione al 75%: si passa dagli 8mila euro ai 5 mila. Per tutto il 2024 restano anche la detrazione al 50% – con tetto fino a 60 mila euro – per la sostituzione di serramenti e infissi schermature solari o caldaie a biomassa.