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Test di Medicina 2024/2025

Il ministro Giannini: “Potremmo abolire il test di Medicina”

Il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini torna a parlare dei test universitari per accedere alle facoltà a numero chiuso e in particolare di quello di Medicina, che potrebbe essere abolito per far posto al “modello francese”.
A cura di Susanna Picone
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A pochi giorni dalla pubblicazione dei risultati del test di Medicina di quest’anno torna a toccare lo spinoso argomento il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini. Ministro che, come si legge sul Corriere della Sera, ha aperto alla possibilità di rivoluzionare il sistema di accesso alle facoltà universitarie a numero chiuso. Ha parlato della possibilità, insomma, di abolire il tanto discusso test di ingresso a Medicina per far posto al “modello francese”. E cioè gli aspiranti medici potranno sostenere un primo anno di università con uno sbarramento finale: “Se passi gli esami ti iscrivi al secondo anno, altrimenti sei fuori”. La titolare del Miur ha messo in dubbio il sistema dei test a risposta multipla per l’accesso alle facoltà a numero chiuso: “Il bilanciamento tra fabbisogno di camini bianchi e numero di laureati è sacrosanto. Ma non è detto che il sistema dei test a risposta multipla sia il migliore”. “Non è che così passare diventi più facile – ha spiegato ancora il ministro -. Semplicemente si spalma la valutazione dalla prova di un singolo giorno ai risultati di un anno intero di studio”.

I tagli e i cantieri programmatici su cui è al lavoro il Miur

Il ministro Giannini ha affrontato anche il tema dei tagli da 15 milioni sottolineando che si tratta di risparmi chiesti al ministero “che troveremo il modo di non far pesare sugli atenei”. Ma ha anche aggiunto di volersi confrontare col collega Padoan “per chiedergli una necessaria inversione di rotta”. Giannini ha toccato nuovamente anche il tema della valorizzazione della funzione docente e del rilancio dell’istruzione tecnica e professionale: “La rottura di una visione monolitica del corpo insegnante – ha spiegato – dove non importa quello che fai, l'impegno che ci metti, perché non sono previsti avanzamenti di carriera né scatti di stipendio se non quelli legati all'anzianità di servizio. Se vogliamo una scuola di qualità  bisogna poter premiare il merito dei singoli prof”. Il riferimento va anche ai test Invalsi “che misurano i risultati delle scuole” ma il ministro ha detto di pensare anche al modello anglosassone basato sulle visite degli ispettori e al coinvolgimento dei dirigenti scolastici. Giannini ha sottolineato inoltre di aver pronto il decreto per l'aggiornamento triennale delle graduatorie di istituto, dove i neoabilitati con tirocini formativi attivi “avranno un pacchetto di punti in più”, e ha parlato di un nuovo concorso da 17mila posti per il 2015, fatto salvo l'assorbimento dei vincitori 2012. Infine ha parlato del rilancio dell’istruzione tecnica e della formazione professionale: “Abbiamo intenzione di aprirlo a figure esterne al ministero, in particolare ai rappresentanti del mondo imprenditoriale”.

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