Il ministro D’Incà: “Il M5s voterà per mandare a processo Salvini anche per il caso Open Arms”
"Noi come M5S continueremo come abbiamo fatto, come nel caso Gregoretti: pensiamo che il confronto per Salvini deve essere davanti alla magistratura quindi voteremo perché possa essere processato come un normale cittadino. È un caso diverso da quello Diciotti, dove la scelta fu condivisa all'interno del Consiglio dei ministri": queste le parole del ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D'Incà intervenendo a Stasera Italia su Rete 4. La giunta per le Immunità parlamentari si esprimerà domani sull'autorizzazione a procedere contro Matteo Salvini per il caso Open Arms, dopo una sospensione dei lavori a causa dell'emergenza coronavirus.
L'ex ministro dell'Interno è accusato dal tribunale di Palermo di sequestro di persona e di rifiuto di atti di ufficio per la vicenda dei migranti della nave umanitaria spagnola Open Arms, a cui fu negato lo sbarco nell'agosto 2019. Maurizio Gasparri, esponente di Forza Italia e presidente della giunta a Palazzo Madama, ha proposto che la richiesta di autorizzazione a procedere venga respinta. L'esito della votazione, alla vigilia della seduta, non è scontata. Potrebbe essere decisivo il senatore espulso dal Movimento 5 Stelle per le mancate restituzioni, Mario Michele Giarrusso. Interpellato da Fanpage.it, l'ex senatore pentastellato ha negato di voler entrare nel gruppo della Lega al Senato, ma ha anche affermato di non voler anticipare il suo voto nella giunta di cui è membro.
Si tratta del terzo voto della giunta di Palazzo Madama sul leader del Carroccio. Il primo riguardava il caso Diciotti: in quell'occasione però l'autorizzazione a procedere venne respinta. Nella seconda votazione, per il caso Gregoretti, la Lega non si trovava più al governo: questa volta la richiesta venne accolta. Il processo si sarebbe dovuto svolgere presso il tribunale di Catania il prossimo 4 luglio, ma sempre a causa dell'emergenza coronavirus è stato rinviato al mese di ottobre. Anche i tribunali stanno infatti facendo i conti con due mesi di lockdown.
"Pd e Cinque Stelle vogliono mandarmi a processo per aver bloccato uno sbarco l'anno scorso? A differenza di altri, io non cambio idea: fermare gli sbarchi di clandestini, combattere gli scafisti, difendere la sicurezza, l'onore e la dignità dell'Italia non è un reato, ma un dovere. Mi processano? Sono tranquillo. Se un uomo non è disposto a lottare per le sue idee, o le sue idee non valgono nulla, o non vale nulla lui", ha commentato Salvini.