Il ministro Crosetto dice che il governo avrebbe voluto evitare di alzare il prezzo della benzina
"Il governo non avrebbe voluto certamente aumentare il costo della benzina, ma le risorse a disposizione sono poche". Giustifica così, il ministro della Difesa Crosetto, il mancato rinnovo del taglio delle accise sui carburanti, che da giorni sta creando grande polemica e attacchi nei confronti dell'esecutivo. Il fondatore di Fratelli d'Italia e braccio destro di Giorgia Meloni difende l'operato del governo, spiegando che si è trattato di un problema di fondi. La misura è particolarmente costosa – questo è noto – ma i proclami fatti dalla presidente del Consiglio negli anni passati, con tanto di video in cui chiedeva l'abolizione delle accise sulla benzina, stanno venendo inevitabilmente al pettine.
Nell'intervista rilasciata da Crosetto a Repubblica, il ministro della Difesa se la prende duramente con la Banca centrale europea, colpevole di penalizzare l'Italia con le sue politiche. Ma difende anche a spada tratta le scelte del governo: "Ben venga il reddito quando aiuta a contrastare la povertà – dice Crosetto – che si chiami reddito di cittadinanza, Rei o aiuto economico va benissimo, nessuno lo tocca. Quello che prendono i mafiosi e chi lavora in nero non va bene, basta farsi prendere ancora in giro".
E quanto ai fondi mancanti, con i quali si sarebbe potuto magari prorogare lo sconto sui carburanti, Crosetto spiega che non c'entra nulla l'aver approvato una misura come l'estensione della flat tax: "Ha un costo irrilevante, va a intervenire sulla classe media che è quella che ha pagato di più la crisi", sottolinea il ministro.
Sull'inflazione, invece, Crosetto è particolarmente pessimista: "L'effetto Covid che arriva dalla Cina provocherà dei nuovi blocchi nelle catene di fornitura – dice il ministro – una diminuzione dell’offerta, a parità di domanda, farà aumentare i prezzi e quindi probabilmente nelle prossime settimane assisteremo a un ulteriore aumento dell'inflazione".