Il ministro Bongiorno vuole ispezioni a sorpresa e impronte digitali contro i furbetti del cartellino
"Serve un cambio di passo anche nel settore pubblico", ne è convinto il nuovo ministro per la Pubblica amministrazione e semplificazione, la leghista Giulia Bongiorno, che in una intervista al Corriere della Sera anticipa le misure che intende portare al più presto in Consiglio dei ministri all'attenzione del premier Giuseppe Conte. Bongiorno vuole lavorare sulla "prevenzione" contro l'assenteismo dei lavoratori pubblici, dopo che il suo predecessore Marianna Madia aveva invece inasprito le sanzioni: "Possiamo pensare a rilevazioni biometriche per evitare che ci sia chi strisci il tesserino per altri. Anche tramite le impronte digitali, non ci sarebbe niente di male. A me alla Camera le hanno prese quando c'erano i ‘pianisti'. E non sono rimasta traumatizzata, né ci sarebbe un problema di privacy, perché tra beni confliggenti deve prevalere l'interesse collettivo: che siano tutti al lavoro, al servizio del cittadino".
Un altro aspetto che il ministro intende trattare, in quella che si annuncia come una nuova crociata contro i dipendenti pubblici, è quello del contrasto ai "fannulloni": "Faremo sopralluoghi a sorpresa, ma nulla di punitivo. Ispezioni a campione con pool di esperti: i nostri ispettori e specialisti di modelli organizzativi". L'obiettivo è quello di trovare "le inerzie" ed "essere inflessibili", al contrario di quanto accadrebbe nel caso di "difficoltà oggettive, che sono invece lacune da colmare". Infine, un passaggio sulla questione dei "raccomandati", sollevata dal suo collega Di Maio, relativamente alla gestione dei dipendenti della RAI: "La carriera del raccomandato si può stroncare valutandolo. Ma oggi le valutazioni sono tutte brillanti, in un sistema che non lo è. Come mai? L'unico che può valutare senza sconti e con criteri oggettivi è il cittadino. Inserirò criteri legati al merito".