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Il ministro Bianchi: “Il 10 gennaio si torna a scuola in presenza, investiamo nel tracciamento”

Il 10 gennaio si torna a scuola in presenza. E, per tenere la situazione sotto controllo, bisognerà investire nelle attività di tracciamento del virus. In questo senso ci sarà il supporto della struttura commissariale guidata da Francesco Figliuolo.
A cura di Annalisa Girardi
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Il 10 gennaio si tornerà a scuola in presenza. Lo ha ribadito il ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi, sottolineando ancora una volta di essere contrario al prolungamento delle pausa natalizia per far fronte all'importante aumento dei contagi Covid tra i più piccoli. "Si torna a scuola in presenza. Stiamo lavorando avendo assunto una responsabilità: si torna in presenza, ci vuole la responsabilità di tutti. Ma questo è il nostro obiettivo e questo faremo", ha detto il ministro a Sky Tg24.

Resta comunque tra le possibilità dei governatori regionali decidere per una stretta e per una chiusura delle scuole prolungata. Anche se, ha precisato Bianchi, questo dovrebbe accadere solo in casi particolarmente critici mentre la norma deve essere il ritorno in presenza: "Laddove ci siano condizioni straordinariamente rilevanti ma isolate, i presidenti delle Regioni possono disporre delle chiusure, ma su casi straordinari e isolati, non diffusi e solo per il tempo necessario. Ma la nostra indicazione è: si torni in presenza".

Quando si tornerà in classe, vista la situazione epidemiologica ancora in peggioramento nel Paese, sarà importante investire nel tracciamento in modo da evitare che il virus possa circolare indisturbato nelle scuole. "Prima della chiusura festiva avevamo un numero di bambini positivi molto controllato, 0,5% su un totale di 8 milioni: avevamo una situazione controllata. Che vi siano aumenti è possibile, e stiamo lavorando tenendo conto di questa possibilità, ma la scuola resta il posto più controllato, sui cui abbiamo la massima di attenzione", ha detto Bianchi.

Per quanto riguarda le attività di screening, il supporto della struttura commissariale guidata dal generale Francesco Figliuolo "si aggiunge alle attività ordinarie delle Regioni, che con il generale concorderanno programmi specifici, in modo da avere un tracciamento che permetta di tornare a scuola e avere certezze anche per i bambini più piccoli". Quelli che in gran parte non sono ancora vaccinati, visto che le prenotazioni per i bambini tra i 5 e gli 11 anni sono aperte relativamente da poco e che sotto questa fascia di età il vaccino non è disponibile.

Per chi può ricevere le dosi, però, il ministero raccomanda di vaccinarsi. "Il personale della scuola è vaccinato al 95%, più coloro che sono guariti dal Covid. I ragazzi tra i 16 e i 19 anni vaccinati sono oltre l'86%, tra i 12 e i 15 anni il 75%. Ora tutta la nostra attenzione è riversata sui bambini più piccoli", ha detto Bianchi. Che poi ha concluso: "Siamo in una fase di aumento dell'epidemia. Possiamo resistere perché abbiamo assunto la responsabilità della vaccinazione. Vacciniamoci, vacciniamo i nostri bambini e i nostri insegnanti".

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