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Il ministro Abodi prova a scusarsi per le frasi su Jankto, ma tira ancora in ballo “gli eccessi del Pride”

Il ministro dello Sport torna sulle sue frasi su Jankto: “Vorrei altri mille coming out, parlerò con il ragazzo e chiarirò la mia posizione – ha detto – ma le ostentazioni del Pride sono eccessive”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il giorno dopo, arrivano le scuse. Il ministro dello Sport, Andrea Abodi, è intervenuto nuovamente sulla polemica scoppiata per le sue parole su Jakub Jankto, calciatore del Cagliari di cui si è parlato molto per il coming out di febbraio, il primo da parte di un giocatore di alto livello. Dopo aver detto che rispetta le "scelte personali", ma non ama le "ostentazioni", il ministro del governo Meloni è stato travolto dalle polemiche. Per rispondere e fare un passo indietro, Abodi ha deciso di rilasciare un'intervista alla Stampa: "Io omofobo? È assurdo, mi dispiace che si dica questo di me, è molto lontano dal mio modo di essere. Si può discutere sul vocabolario da usare – ha detto Abodi – Invece di dire scelte avrei potuto dire orientamento ma è del tutto evidente lo spirito di rispetto delle individualità".

"Si deve a tutti il rispetto per l'identità quindi vorrei mille coming out – ha aggiunto il ministro dello Sport – e spero che ognuno si senta libero". Poi ha spiegato di essersi già messo in contatto con la società e che parlerà anche con lo stesso Jankto per scusarsi: "Gli dirò che sono felice di quello che ha detto – ha insistito – Se arrivano cento coming out sarà solo positivo, vorrà dire che siamo più civili e aperti". E ancora: "Farò tutto quello che può servire per chiarire la mia posizione su questo argomento".

Poi Abodi è tornato sulle ostentazioni fastidiose: "Mi riferivo al Pride e vorrei che si tenessero ben distinti questi due argomenti", ha detto il ministro. Anche se, in realtà, è stato lui ad associare i due temi durante l'intervento a Radio 24. "Siamo in democrazia – ha aggiunto – Il Pride deve essere quello che gli organizzatori decidono che sia ma mi auguro di poter esprimere un sentimento nei confronti di certi eccessi estetici". E ancora: "Se gli organizzatori ritengono che questi eccessi possano trovare posto nei Pride mi va bene ma non mi si può togliere la possibilità di dire che alcune ostentazioni sono eccessive, è il mio pensiero". Nessuno gli ha tolto questo diritto, cosa c'entri Jankto in tutto ciò è ancora da capire.

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