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Il ministro Abodi dice che il coming out di Jankto è stata ostentazione di scelte personali: “Non le amo”

Il ministro dello Sport ha commentato il ritorno in Italia di Jakub Jankto, ex calciatore di Udinese e Sampdoria ora al Cagliari, di cui si è parlato per il suo coming out: “Non amo le ostentazioni – ha detto Abodi – Non faccio differenze di caratteristiche che riguardano la sfera delle scelte personali”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il coming out è un'ostentazione, l'omosessualità una scelta personale. Il ministro dello Sport, Andrea Abodi, ha commentato così il ritorno in Italia di Jakub Jankto. Il calciatore, passato per Sampdoria e Udinese, il prossimo anno giocherà nelle fila del Cagliari di Claudio Ranieri. Di Jankto si è parlato molto negli ultimi mesi per via del suo coming out sui social, il primo di un calciatore ad alti livelli, in un ambiente in cui l'omosessualità rappresenta inspiegabilmente ancora un tabù.

A quanto pare, però, il ministro del governo Meloni non ha apprezzato particolarmente la scelta del centrocampista ceco: "La società probabilmente, in generale, ancora qualche passo in avanti può farlo – ha detto questa mattina Abodi a Radio 24 – Per quanto mi riguarda, è prima di tutto una persona e secondo è un atleta". E ha aggiunto: "Non faccio differenze di caratteristiche che riguardano la sfera delle scelte personali". Già il definire l'omosessualità una scelta personale è un'affermazione abbastanza discutibile, ma andiamo avanti.

"Se devo essere altrettanto sincero non amo, in generale, le ostentazioni – ha insistito ancora Abodi – ma le scelte individuali vanno rispettate per come vengono prese e per quelle che sono. Io mi fermo qui". Insomma, secondo il ministro dello Sport, la decisione – molto sofferta – di Jankto di comunicare al mondo la sua omosessualità, sarebbe una forma di ostentazione. Non un tentativo di infondere coraggio e di rompere degli schemi per cui nel calcio gli omosessuali continuano a nascondersi.

Il coming out del calciatore è arrivato lo scorso febbraio, con un video che ha raggiunto milioni di visualizzazioni in cui Jankto stesso racconta di non volersi più nascondere. Furono tantissimi, nei mesi scorsi, gli attestati di stima e i complimenti al centrocampista per una scelta ritenuta coraggiosa e difficile. Ora il bentornato in Italia, da parte del ministro dello Sport, non è stato sicuramente il migliore che potesse aspettarsi.

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