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Il messaggio di Mattarella ai giovani: “Troppi costretti a lavori sottopagati, creiamo nuovo futuro”

“Tanti, troppi giovani sono spesso costretti in lavori precari e sottopagati, quando non confinati in periferie esistenziali”. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha parlato a lungo anche dei giovani nel suo discorso dopo il giuramento davanti al Parlamento. Ecco il messaggio che ha a loro rivolto.
A cura di Annalisa Girardi
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I giovani, che troppo spesso in questo Paese si trovano a dover affrontare il disagio economico e sociale, devono prenderne in mano il futuro ritagliandosi un ruolo da protagonisti. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo discorso dopo il giuramento per la rielezione al Quirinale. Ai giovani, in particolare, ha rivolto diverse parole. "Tanti, troppi giovani sono spesso costretti in lavori precari e sottopagati, quando non confinati in periferie esistenziali. È doveroso ascoltare la voce degli studenti, che avvertono tutte le difficoltà del loro domani e cercano di esprimere esigenze, domande volte a superare squilibri e contraddizioni", ha detto il capo dello Stato, per poi sottolineare che "la pari dignità sociale è un caposaldo di uno sviluppo giusto ed effettivo".

E ancora: "Le diseguaglianze non sono il prezzo da pagare alla crescita. Sono piuttosto il freno di ogni prospettiva di crescita", ha detto Mattarella, immaginando come dovrebbe essere l'Italia in futuro, un Paese ricostruito dopo questi anni di pandemia. Il presidente della Repubblica ha affermato di sognare per le nuove generazioni "un'Italia che offra ai suoi giovani percorsi di vita nello studio e nel lavoro per garantire la coesione del nostro popolo". E proprio ai giovani poi si è rivolto, chiamandoli perché partecipino in prima persona al processo di rilancio del Paese. "Occorre che tutti, i giovani in primo luogo, sentano su di loro la responsabilità di prendere il futuro sulle loro spalle, portando nella politica e nelle istituzioni novità ed entusiasmo", ha detto.

Per poi concludere: "Costruire un’Italia più moderna è il nostro compito. Ma affinché la modernità sorregga la qualità della vita e un modello sociale aperto, animato da libertà, diritti e solidarietà, è necessario assumere la lotta alle diseguaglianze e alle povertà come asse portante delle politiche pubbliche".

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