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Il “me ne frego” di La Russa: da presidente del Senato, continua a fare il dirigente di partito

Nel giorno della sua elezione, Ignazio La Russa ha assicurato che avrebbe esercitato un ruolo super partes. Ma nei primi giorni da presidente del Senato, ha fatto l’esatto opposto: ha partecipato a riunioni di partito, ha attaccato stampa e opposizioni, ha esternato su ogni argomento, dal toto ministri alle polemiche per la foto di Mussolini. Ecco la cronaca di un esordio davvero poco istituzionale.
A cura di Marco Billeci
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Nel giorno dell'elezione a presidente del Senato, prendendo il testimone da Liliana Segre, Ignazio La Russa ha detto: "Quando sono chiamato ad assolvere un ruolo sopra le parti, posso assicurarvi che lo faccio con assoluta dedizione". Un modo per provare a fugare i dubbi, di chi lo considera una figura troppo divisiva, per ricoprire la seconda carica dello Stato, visto anche il suo passato Missino e le sue prese di posizione controverse, su Fascismo e Resistenza.

E però, da quando giovedì 13 ottobre è stato eletto al vertice di palazzo Madama, Ignazio La Russa ha fatto poco o niente per allontanare da sé i sospetti. Ha esternato su ogni argomento, dai litigi tra gli alleati alla lista dei ministri; ha bollato come "fake", senza fondamento, le foto degli appunti di Silvio Berlusconi, con le critiche a Giorgia Meloni. Soprattutto, ha continuato a partecipare alle riunioni di partito, dove si decidono gli equilibri del prossimo governo, in barba al ruolo terzo,  che la sua nuova carica richiederebbe.

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Martedì 18 ottobre La Russa, per due volte nel corso della giornata, ha lasciato il Senato e con scorta al seguito ha raggiunto la Camera, dove è rimasto per diverse ore negli uffici di Fratelli d'Italia. In almeno uno dei due casi, ha incontrato Giorgia Meloni. Il giorno prima, lunedì 17 ottobre, il presidente del Senato ha preso parte al briefing dei vertici di FdI nella sede del partito in via della Scrofa, dopo l'incontro fra Meloni e Silvio Berlusconi.

Non possiamo sapere di cosa abbiano parlato La Russa e la leader FdI, ma qualche sospetto è legittimo, dato che siamo nei giorni in cui si sta completando la squadra del probabile prossimo governo di centrodestra. Di certo, è quantomeno irrituale che un neoeletto presidente del Senato partecipi a riunioni di partito, poche ore dopo essersi spogliato della casacca della propria parte, per indossare gli abiti istituzionali.

"Se La Russa ha partecipato a riunioni politiche ha sbagliato. Dal Presidente del Senato mi aspetto il rispetto  del principio di terzietà", ha detto a Fanpage.it la capogruppo del Pd al Senato, Simona Malpezzi. E ha rincarato il senatore dem Francesco Boccia: "Mi auguro che presto le alte cariche dello Stato possano occuparsi a tempo pieno di rappresentare le istituzioni e l'unità nazionale". La Russa dal canto suo ha  replicato: "Io devo essere terzo nell'esercizio delle mie funzioni, poi se voglio andare alle riunioni politiche, vado".

A far discutere, però, non è solo la presenza di La Russa ai vertici di Fratelli d'Italia, ma anche le sue prese di posizione, nei primi giorni di presidenza. Il neo presidente del Senato ha etichettato come "false", le immagini catturate dal fotografo Alessandro Serranò, degli appunti di Silvio Berlusconi, nell'aula del Senato, in cui si elencavano una serie di critiche a Giorgia Meloni. Le foto in realtà erano assolutamente autentiche, tanto che è servito un incontro tra Giorgia e il Cavaliere, per chiudere il caso. O ancora, quando è esploso l'affaire del ritratto di Mussolini esposto in una mostra fotografica al Ministero dello Sviluppo Economico, La Russa ha voluto dire la sua, con una frase destinata a far discutere: "C'è anche al ministero della Difesa, c'è scritto il nome anche al Foro Italico. Che facciamo cancel culture anche noi?".

In queste giornate convulse, poi, non si contano da parte di La Russa dichiarazioni sul toto ministri o sugli scontri interni alla maggioranza e nemmeno attacchi all'opposizione. Insomma, per ora sembra che il neo presidente del Senato non abbia compreso i limiti e le funzioni del nuovo ruolo, ma sia rimasto ancora con la mentre alla scorsa legislatura, quando dai banchi dell'opposizione di palazzo Madama – tra la lettura di una pagina della Gazzetta dello Sport e l'altra – si distingueva per gli interventi stonati e le contestazioni. Qualcuno dovrebbe avvertirlo, che ora per lui le cose sono cambiate.

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