Il M5s si sfila dalla manifestazione europeista del 15 marzo, Conte: “No all’Ue della corsa al riarmo”

Il 15 marzo, in occasione della manifestazione ‘pro-Europa' a cui prenderanno parte diverse associazioni, organizzazioni e schieramenti politici, il Movimento 5 stelle non ci sarà. Lo ha annunciato oggi Giuseppe Conte: "Per che cosa? Per quale Europa? L'Europa della von der Leyen?", ha detto oggi ai cronisti: "Adesso c'è da prendere posizione su questo", ha aggiunto, chiamando in causa – tra le righe – anche gli altri partiti dell'opposizione.
Le nostre idee sono chiare, sono per un'Europa che investa a favore dei cittadini, un'Europa più verde e solidale, non l'Europa del riarmo, non l'Europa delle armi. Questo va chiarito". Per questo, ha concluso Conte, "non possiamo dire, in questo momento, ‘più Europa', se è quella della von der Leyen".
Il leader del Movimento 5 stelle ha aperto le sue dichiarazioni alla stampa condannando ReArm Europe, il piano proposto dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, che punterebbe a mobilitare nei prossimi anni fino a 800 miliardi di euro, di cui almeno 150 miliardi di fondi comunitari da prestare agli Stati membri per aumentare la spesa militare. La proposta ha incontrato, in Italia, l'opposizione di Verdi-Sinistra, del Movimento 5 stelle e anche della segretaria del Pd Elly Schlein, che ha detto che l'Ue deve puntare a una difesa comune, e non ad aumentare la spesa dei singoli Stati.
Su questo, Conte ha concordato: "Noi come Movimento 5 stelle siamo a favore della difesa comune. Questo significa un progetto serio, reale, la volontà di lavorare insieme e costruire una strategia comune. Ma lo avete visto, i nostri leader si sono riuniti prima a Parigi e poi a Londra. È una babele di soluzioni diverse, anzi, nessuna strategia. Di fronte a questo, l'unica voce che sentiamo è von der Leyen in cui, con una grande visione strategica, folle, parla di 800 miliardi in armi".
Il M5s, ha insistito Conte, è per "l'Europa di Next generation, che ha portato all'Italia 209 miliardi. Adesso invece abbiamo l'Europa della von der Leyen, che vuole investire 800 miliardi per il riarmo. Questo significa 30 miliardi per l'Italia, sottratti a sanità, istruzione e scuola. Sottratti agli aiuti per famiglie e imprese vessati dal caro bollette e dal caro vita".
È, ha detto, una "furia bellicista che contrasteremo in ogni modo. Il blu dell'Europa si tinge di verde militare". Poi ha rilanciato la manifestazione proposta dal suo partito: "Il 5 aprile, a Roma, tutti insieme per manifestare a favore dei cittadini e non dei signori della guerra".
La proposta della piazza europeista finora ha ottenuto l'appoggio dei partiti centristi dell'opposizione (Italia viva, Azione, +Europa) e anche del Partito democratico. Il M5s si è ufficialmente tirato indietro, mentre in Alleanza Verdi-Sinistra la riflessione è ancora aperta. Insomma, il tema potrebbe rivelarsi divisivo per la minoranza. Anche se, ha detto a Fanpage.it il capogruppo di Avs al Senato Peppe De Cristofaro, questi partiti possono "trovare più facilmente un punto di sintesi di quanto non avvenga invece tra i partiti di maggioranza, che mi sembrano invece totalmente divisi".
Interrogato dai giornalisti sulla possibile minaccia presentata da Vladimir Putin, Conte ha risposto: "L'aggressione all'Ucraina l'abbiamo condannata, risale a tre anni fa. Chi in questo momento, quando si stanno avviando negoziati di pace, sta enfatizzando la minaccia russa rendendola sempre più grave e sempre più attuale, vuol dire che si sta assumendo una grande responsabilità". Se tutto questo deve "mascherare la corsa al riarmo", ha detto, "noi diciamo no".