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Il M5S si appella a Mattarella: “Questo Governo non può cambiare la Costituzione”

Lettera dei capigruppo al Presidente della Repubblica Mattarella, dopo che la mozione di sfiducia al Governo è stata calendarizzata solo al termine del percorso parlamentare della riforma della Costituzione.
A cura di Redazione
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La questione è piuttosto semplice, nella lettura dei gruppi parlamentari del Movimento 5 Stelle: la mozione di sfiducia contro il Governo è stata calendarizzata per il 19 aprile, dopo il voto finale sulla riforma costituzionale Renzi – Boschi, dunque si pone un problema di “legittimità” del voto che potrebbe rappresentare un passo decisivo verso il cambiamento della Carta costituzionale (poi ci sarà il referendum, senza quorum, con il quale verrà messa l’ultima parola).

Per questo motivo, i capigruppo di Camera e Senato, Dell’Orco e Cataldo, chiedono formalmente di essere ricevuti dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Per il M5S, dunque, “il Governo non è legittimato a cambiare la Costituzione” ed è necessario che intervenga direttamente il Capo dello Stato.

Ecco cosa scrivono i portavoce grillini:

Illustre Presidente della Repubblica,

è sotto gli occhi di tutti che i nuovi e ulteriori elementi che emergono dalle intercettazioni al vaglio degli inquirenti sull’inchiesta già definita come Trivellopoli nell’ambito delle estrazioni petrolifere a Tempa Rossa gettano tutto il Paese, già profondamente prostrato e con milioni di italiani sempre più poveri, in un profondo senso di sfiducia nel Governo e nel suo operato.
Come è noto la Conferenza dei Capigruppo del Senato ha calendarizzato le mozioni di sfiducia al Governo per il 19 aprile, due giorni dopo il Referendum sulle Trivelle, ma soprattutto dopo l’approvazione definitiva in Aula – prevista per la prossima settimana – del provvedimento sulle riforme Costituzionali.
Sarebbe stato, quindi, opportuno votare le mozioni prima dell’approvazione definitiva della modifica costituzionale: segnale di trasparenza e correttezza istituzionale. Invece si è deciso, in maniera arbitraria e irrispettosa delle istanze delle opposizioni, che non c’è alcuna urgenza e posticipato la discussione al martedì successivo al Referendum e all’approvazione definitiva delle riforme costituzionali mentre dalle intercettazioni emergerebbe, sempre con maggiore chiarezza, che questo è un Governo che fa le leggi e gli emendamenti per il compagno di un ministro e che pensa solo agli interessi personali e familistici: il conflitto di interesse, dunque, a nostro avviso, non è ravvisabile solo in capo ad alcuni esponenti governativi, bensì è tutto il Governo a portare la responsabilità dei rapporti con i petrolieri, e non bastano le dimissioni del ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi a chiudere il caso.
Signor Presidente, nella mozione presentata dal MoVimento 5 Stelle, è racchiuso tutto il nostro sdegno e tutta la preoccupazione per un Governo che riteniamo delegittimato a cambiare la Carta costituzionale, perché “i fatti riportati (….) dimostrano l’esistenza di comportamenti governativi sanzionabili sia sotto il profilo politico sia, ove confermate le risultanze di indagini in corso, sotto quello penale, mediante cui il Governo della Repubblica, attraverso i suoi membri, ha abusato dei suoi poteri e violato i suoi doveri”.
Tanto premesso, chiediamo al Capo dello Stato di ricevere una delegazione di Parlamentari del Movimento 5 Stelle; desideriamo parteciparLe tutta la nostra preoccupazione per quella che si sta profilando come una nuova “Tangentopoli” e di cui stiamo iniziando ad intravvedere solo i primi segnali.
Nell’attesa di un Suo gradito e cortese riscontro, La salutiamo cordialmente.

Michele Dell'Orco, portavoce e capogruppo M5S Camera e Nunzia Catlfo, portavoce e capogruppo M5S Senato

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