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Il M5s deposita una legge per abolire gli stage gratuiti, il senatore Mazzella: “Non ci arrendiamo alla destra”

Il M5s ha depositato un ddl che introduce l’obbligo di pagare i tirocini curricolari. Tra le importanti novità anche il riconoscimento dello stage ai fini pensionistici. “Nella scorsa legislatura abbiamo trovato il muro della destra. Non ci arrendiamo”, dichiara a Fanpage.it il senatore e primo firmatario Orfeo Mazzella.
A cura di Giulia Casula
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Dopo la proposta del Pd, anche il Movimento 5 Stelle è tornato alla carica sulla questione degli stage non retribuiti. Il parlamentare Orfeo Mazzella, capogruppo in Commissione Affari sociali al Senato ha depositato negli scorsi mesi una proposta di legge che introduce l'obbligo di retribuzione per i tirocini curricolari, cioè quelli svolti all'interno del proprio percorso di studi. "Oggi in Italia l’istituto del tirocinio non è considerato lavoro e, come conseguenza, è tollerata ogni forma di abuso e sfruttamento. Noi non lo accettiamo", dichiara a Fanpage.it il senatore primo firmatario.

"Con questa proposta vogliamo rendere il tirocinio uno strumento realmente utile tanto per i ragazzi quanto per i datori di lavoro, realizzando una strategia win-win", aggiunge Mazzella. Tra le novità previste dal disegno di legge presentato dai Cinque stelle, oltre all'abolizione dei tirocini curricolari non pagati spunta anche un'importante novità, ovvero il riconoscimento dello stage ai fini pensionistici.

Che cosa prevede la proposta di legge sugli stage gratuiti del M5s

In particolare, la proposta di legge prevede all'articolo 8 l'erogazione nei confronti del tirocinante di "un’indennità obbligatoria mensile di importo lordo non inferiore a 600 euro". Nel caso di prosecuzione dello stage oltre il termine massimo previsto, pari a non oltre 6 mesi,  le aziende ospitanti saranno tenute a trasformare il contratto di tirocinio in contratto di apprendistato e a fornire "un'adeguata formazione per lo svolgimento di mansioni specifiche e l’acquisizione di una determinata qualifica professionale".

Il ddl impone inoltre, il riconoscimento dello stage ai fini pensionistici. All'articolo 6, infatti, si legge: "L’Istituto nazionale della previdenza sociale provvede al riconoscimento dei crediti formativi universitari di cui al comma 1 quali contributi figurativi, a condizione che il beneficiario, per almeno cinque anni, abbia effettuato il versamento di contributi previdenziali per lavoro subordinato".

Come per il Partito democratico, pure per i pentastellati si tratta di una battaglia che si trascina da anni ormai. Nel 2021 gli allora capogruppo in Commissione Lavoro e in Commissione Cultura, Niccolò Invidia e Manuel Tuzi, presentarono una proposta di legge che introduceva delle tutele per i giovani tirocinanti a partire da una retribuzione minima lorda (pari a 500 euro), un limite di durata non superiore a sei mesi e il riconoscimento a fini previdenziali.

"Abbiamo condotto questa battaglia anche nella scorsa legislatura trovando il muro della destra", ricorda a tal proposito il senatore. "Non ci arrendiamo, forti anche della volontà di intervenire dell’Europa. Tra salari da fame, precariato selvaggio e incertezza del futuro i nostri giovani vivono un presente drammatico. Partiamo da qui per iniziare a invertire finalmente la rotta", conclude.

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