Il M5s chiede per Israele sanzioni economiche e commerciali, governo: “Isolarlo non è la soluzione”
Il M5s durante il question time alla Camera ha chiesto al governo se siano in programma sanzioni economiche e commerciali contro Israele, come avvenuto dopo l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, o almeno il ritiro dell'ambasciatore. "Più di 40mila morti, l'escalation è già stata superata. La comunità internazionale non è in grado di fare alcuna trattativa, davanti al presidente israeliano che ha definito l'Onu ‘una palude antisemita', a Netanyahu è concesso tutto", è l'accusa in Aula il deputato M5S Riccardo Ricciardi.
"È essenziale disinnescare il confronto militare tra Israele ed Hezbollah, siamo convinti che ci sia spazio per il dialogo e per la diplomazia, sono le uniche strade percorribili per evitare un'ulteriore intensificazione del conflitto – ha detto il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, rispondendo all'interrogazione rivolta al ministro degli Esteri Antonio Tajani dal deputato pentastellato Ricciardi.
"Come presidenza del G7 Il governo è in costante contatto con i nostri partner nell'aera mediorientale. L'Italia riafferma il diritto di Israele di difendersi da aggressioni esterne, come l'attacco terroristico del 7 ottobre da parte di Hamas. In questi mesi i missili della milizia sciita hanno provocato morti tra i civili e l'evacuazione di circa 70.000 israeliani. Allo stesso tempo chiede con forza che Israele rispetti il diritto internazionale e adotti ogni misura necessaria a protezione dei civili. Il ministro Tajani non ha mancato di condannare fermamente anche la violenza dei coloni estremisti in atto in Cisgiordania e gli attacchi alle Chiese cristiane e i luoghi di culto a Gaza. È fondamentale infatti preservare il dialogo franco e aperto che caratterizza da sempre il nostro legame con Israele".
"Sabato scorso il ministro Tajani ha avuto un lungo colloquio con il ministro degli Esteri israeliano Katz: gli ha chiesto di garantire la sicurezza di tutti i nostri militari impegnati in Libano e ha insistito affinché non vi siano attacchi nei pressi delle basi militari dell'Unifil. Dal collega israeliano ha ricevuto rassicurazioni. Anche i contatti sul terreno sono cruciali. Proprio ieri, tramite il nostro ambasciatore a Tel Aviv, Israele ci ha chiesto di tenere un canale aperto con le Forze armate libanesi. Non sono loro l'obiettivo dell'offensiva israeliana e a loro dovrà passare il controllo del territorio".
"Il dialogo resta la via maestra. Isolare Israele non permetterà di giungere alla soluzione politica delle crisi in atto. È certamente un percorso complesso ma è un risultato che possiamo ottenere solo se tutte le parti saranno coinvolte", ha detto ancora il ministro per i Rapporti con il Parlamento.