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Il M5S attacca: “I partiti facciano come noi, puniscano i parlamentari assenteisti”

“Chiediamo a Pd, Forza Italia, Fratelli d’Italia e LeU di espellere dai propri gruppi i parlamentari che hanno disertato Camera e Senato!”. Questo scrive il Movimento 5 Stelle in risposta al caso di assenteismo del deputato-velista del M5S Andrea Mura. Nel post vengono elencati i dieci parlamentari meno presenti alle votazioni.
A cura di Giorgio Tabani
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 "Deputati e senatori sono stati eletti dai cittadini per lavorare in Parlamento. Andrea Mura (96,38% di assenze) non ha rispettato le regole e il MoVimento l’ha espulso. Adesso chiediamo che la stessa cosa venga fatta anche dalle vecchie forze politiche!". Con un post pubblicato sul Blog delle Stelle, il Movimento 5 Stelle prova a contrattaccare, dopo le polemiche suscitate la scorsa settimana dal deputato Andrea Mura, che aveva dichiarato di andare alla Camera "una volta alla settimana, per la commissione Trasporti", motivando così la sua condotta: "il mio ruolo, più che quello di parlamentare, sarebbe stato quello di testimonial a difesa degli oceani" come velista. In base all’articolo 48 del regolamento della Camera dei deputati e all’articolo 1 comma 2 di quello del Senato, deputati e senatori hanno però il dovere di partecipare alle sedute dell'Aula.

Nel posto viene fatto "l'elenco dei parlamentari più assenteisti", considerando "quelli che hanno più dell'80% di assenze" alle votazioni in Parlamento, secondo i dati Openpolis. "La più assente alla Camera dei Deputati, con lo 0,45% di presenze, è Michela Vittoria Brambilla. La deputata di Forza Italia ha partecipato a una sola votazione, collezionando il 99,55% di assenze alle votazioni". Si è presentata in Aula solo per votare "no" alla fiducia per il governo Conte. L’ex ministra del Turismo e fondatrice di un movimento animalista risulta prima firmataria di 40 disegni di legge legati soprattutto a temi come la tutela degli animali e l’educazione alimentare. Stesso numero di assenze per il deputato del M5S Leonardo Salvatore Penna, convalescente. L'allora candidato nella circoscrizione Sicilia 1, al termine di un comizio a Capaci, ha subito un’emiparesi sinistra agli arti superiori e inferiori che lo ha costretto in carrozzina. Combatte contro il cancro invece l'altra 5 Stelle Iolanda Nanni, presente a 6 votazioni su 220.

Nella classifica, dopo Andrea Cecconi ex M5S espulso per la questione dei mancati rimborsi della scorsa legislatura e oggi nel gruppo misto, "tra i più assenteisti troviamo Piero Fassino. Il deputato del Pd ha il 91,86% di assenze: ha partecipato solamente a 18 votazioni su 221"; l'ex leader dei Democratici di Sinistra e ex sindaco di Torino non risulta primo firmatario di nessun atto. "Erasmo Palazzotto di Liberi e Uguali segue con l’88,69%", con all'attivo quattro disegni di legge e 17 interrogazioni a risposta scritta come primo firmatario. "Carolina Varchi di Fratelli d’Italia ha l’88,24% di assenze alle votazioni"; ha presentato tre risoluzioni a risposta scritta, due risoluzioni e un emendamento come prima firmataria.

Percentuale di assenze importanti è anche quella di "Giorgia Meloni, leader di FdI, con l’85.07%" (31 proposte legislative, una mozione, tre interrogazioni, un ordine del giorno e quattro emendamenti firmati) e del deputato FdI Guido Crosetto (un disegno di legge, due interrogazioni e cinque emendamenti presentati da primo firmatario). In classifica anche l'avvocato e docente universitaria Marzia Ferraioli di Forza Italia, con l’83,71% di assenze alle votazioni d'aula e cinque interrogazioni e un ordine del giorno presentati. Sopra l'80% di assenze anche Renzo Tondo, ex presidente del Friuli Venezia Giulia per il centrodestra, e il deputato eletto all'estero di centrodestra Eugenio Sangregorio entrambi nel gruppo Misto.

Al Senato Forza Italia consolida il suo primato. Sono 3 i senatori che hanno collezionato più dell’80% delle assenze. Nel dettaglio si tratta di: Paolo Romani (ha partecipato a una sola votazione), Niccolò Ghedini (92.44% di assenze) e Giacomo Caliendo (83.11%). Da segnalare anche Licia Ronzulli, sempre di Forza Italia, con il 79.11% di assenze (ha votato 47 volte su 225 votazioni).

Esclusi i senatori a vita, l'ex ministro Romani è il senatore meno presente, con un solo voto espresso (quello relativo al decreto Alitalia) e nessun atto presentato da primo firmatario, così come Ghedini. Giacomo Caliendo occupa invece il secondo posto, nonostante sia stato vicepresidente della commissione speciale sugli atti urgenti del Governo. È primo firmatario di cinque disegni di legge. Alle critiche Romani ha risposto: "Finora non c'è stato nulla di fondamentale da votare. Essere in Parlamento non significa fare politica. Io lavoro sul territorio, incontro i cittadini. In aula ci si va quando c'è qualcosa di specifico e utile". Caliendo invece ha dichiarato: "Certo che non ci sono mai, sono inciampato sui sampietrini, frattura tripla malleolare. La sindaca m'ha fatto uno scherzetto".

Il post si conclude con un appello agli altri partiti. "Chiediamo a Pd, Forza Italia, Fratelli d’Italia e LeU di espellere dai propri gruppi i parlamentari che hanno disertato Camera e Senato, così come fatto dal MoVimento con Mura! Chi non partecipa all’attività parlamentare, senza delle reali motivazioni e non rappresenta fedelmente l'elettore da cui esclusivamente dipende, deve essere punito!".

Erasmo Palazzotto risponde: "In quei giorni ero sulla Open Arms per contribuire a salvare una vita"

In un lungo post sul suo profilo Facebook il deputato di Liberi e Uguali Erasmo Palazzotto risponde all'accusa di assenteismo:

Le assenze vengono calcolate in base al numero di votazioni a cui si partecipa e non i giorni effettivi in cui un deputato e fisicamente presente in aula. E sapete perché non lo dicono, perché altrimenti dovrebbero spiegare perché dal 23 marzo ad oggi la Camera ha votato soltanto 219 volte di cui 185 (84,47% del totale) nella settimana tra il 12 ed il 19 luglio, ovvero la settimana in cui io ero sulla nave di Open Arms per contribuire a salvare una vita e testimoniare la disumanità delle politiche del Governo italiano sulla chiusura dei porti. Ecco perché ci sono anche io in quella classifica.

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