video suggerito
video suggerito

Il Liceo del Made in Italy non convince nemmeno il Consiglio di Stato: dubbi su costi e funzionamento

La strada del liceo del Made in Italy appare sempre più in salita. Il Consiglio di Stato ha deciso di sospendere il parare sul regolamento che definisce il quadro orario degli ‘insegnamenti e degli specifici risultati di apprendimento’ previsti dall’indirizzo voluto dal ministro Valditara.
A cura di Giulia Casula
10 CONDIVISIONI
Immagine

Ennesima bocciatura per il liceo del Made in Italy voluto dal governo Meloni. Il Consiglio di Stato ha deciso di sospendere il parere sul regolamento relativo alla "definizione del quadro orario degli insegnamenti e degli specifici risultati di apprendimento".

In particolare, il la Sezione Consultiva del Consiglio di Stato ha chiesto al ministero guidato da Giuseppe Valditara di rivedere e integrare alcuni aspetti finora poco chiari. Tra questi, il ruolo della Fondazione "Imprese e competenze per il Made in Italy" con il compito di promuovere "il potenziamento e l'ampliamento dell'offerta formativa". Su questo, la Sezione ha rilevato una certa confusione nell'utilizzo dei termini ‘potenziamento' e ‘ampliamento', per cui ha richiesto un intervento chiarificatore da parte del MiM.

La mancanza più grave è di natura procedurale. Il ministero dell'Istruzione infatti, non avrebbe prodotto il preventivo parere della Conferenza unificata, obbligatorio anche per riconoscere la possibilità (prevista dal decreto) di creare nuove classi del corso in questione all'interno dei licei delle Scienze umane a indirizzo economico-sociale che ne facciano richiesta.

In altre parole, il ministero non avrebbe completato la procedura istruttoria richiesta e così il Consiglio di Stato ha preferito mettere in stand by il suo via libera.

Perplessità permangono anche attorno ai costi del corso annunciato da Valditara dal momento che nella sua relazione tecnica il ministro ha mancato di specificare che il nuovo indirizzo non comporterà "maggiori oneri a carico della finanza pubblica". Non solo, il Consiglio di Stato ha lamentato una scarsa chiarezza pure sulla definizione dell'assetto del nuovo liceo, soprattutto per quanto riguarda la metodologia didattica e il "rapporto tra approfondimento e sviluppo di conoscenze e abilità".

La strada per il liceo del Made in Italy insomma, appare  – ancora una volta – in salita. Già due mesi fa erano emersi i ritardi del MiM sui programmi e le difficoltà del nuovo corso, con appena 375 iscritti in tutta Italia, a ingranare la marcia.

Intanto, dal ministero dell'Istruzione fanno sapere che "il parere del Consiglio di Stato è interlocutorio e non definitivo. Nella giornata di oggi è pervenuto il parere della Conferenza Stato-Regioni, che è pienamente favorevole. Peraltro, nel parere del Consiglio di Stato non vengono poste osservazioni rilevanti e, dunque, non ci sarà alcuno ‘stop'", si legge.

Non sono d'accordo gli esponenti M5s in Commissione cultura alla Camera, secondo il quali la sospensione del Cds "è l'ennesima prova dell'incapacità di Giuseppe Valditara. L'emblema dell'incapacità di questo ministro e del governo Meloni di intervenire sulla scuola in maniera organica e coerente. Sono capaci solo di piantare bandierine ideologiche che alla prova dei fatti vengono bocciate dalle famiglie e dalle autorità indipendenti. Che pena", hanno concluso i pentastellati.

Anche per il capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra al Senato, Peppe De Cristofaro, si tratta di "un percorso scolastico a cui ci siamo da subito opposti e centrato sul bisogno di sviluppare nelle alunne e negli alunni competenze imprenditoriali idonee alla promozione e alla valorizzazione degli specifici settori produttivi di un Made in Italy esaltato, peraltro, in chiave ‘quasi-autarchica'", ha detto. "Da sempre abbiamo detto che la scuola deve insegnare altri valori, così come sancito dalla Costituzione, incentrati principalmente sulla cooperazione e la condivisione, anziché sulla competizione. Il governo si preoccupi invece di dare le giuste risposte a risolvere il problema del precariato, a diminuire gli alunni per classe, a coprire le cattedre ancora scoperte soprattutto sul sostegno agli alunni disabili e a fermare il miope dimensionamento scolastico", ha aggiunto il parlamentare.

Dure critiche anche dal Partito democratico. "Ecco cosa accade a fare le riforme di fretta, solo per inseguire un titolo di giornale: il liceo del Made in Italy dopo essere stato sonoramente bocciato dalle famiglie, viene bloccato dal Consiglio di Stato. L'ennesimo fallimento del governo Meloni", ha affermato Irene Manzi, responsabile nazionale scuola Pd. "Il massimo organo della giustizia amministrativa, che esprime un parere obbligatorio e vincolante, ha espresso rilievi molto significativi che di fatto smontano questa riforma nata male e realizzata peggio. Adesso si allunga e non poco l'iter burocratico e la roboante riforma del nuovo liceo e' rinviata a data da destinarsi", ha aggiunto.

Il ministro Valditara ha commentato, dopo il question time in Senato: "Sono rimasto stupito nel leggere alcune dichiarazioni di esponenti dell'opposizione e del sindacato che ha parlato di bocciatura del Consiglio di Stato. Si tratta di una colossale fake news". Valditara ha insistito: "Il Consiglio di Stato attendeva innanzitutto il parere della Conferenza Stato-Regioni, senza il quale non si sarebbe potuto pronunciare. Il parere è arrivato oggi ed è ampiamente positivo". E ancora: "Il Consiglio di Stato ha fatto anche due osservazioni, in una delle quali suggerisci di cambiare la frase ‘approfondire e sviluppare' con ‘sviluppare e approfondire'…capite anche voi che questa considerazione non è certamente una bocciatura.
Inoltre il Cds, si è limitato a richiedere contezza della sostenibilità finanziaria. E anche da questo punto di vista non vi è alcun problema. Ci sarà una decisione definitiva che ci aspettiamo sia favorevole".

10 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views