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Il liceo del made in Italy è un pasticcio: non ci sono ancora i programmi e gli iscritti sono pochi

Mancano meno di due mesi al rientro a scuola, ma del quadro orario e dei programmi del Liceo del Made in Italy non c’è traccia. E il nuovo corso, a cui si sono iscritti solo 375 studenti in tutta Italia, potrebbe arenarsi ancora prima di partire.
A cura di Giulia Casula
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Mancano meno di due mesi al rientro a scuola ma chi ha deciso di iscriversi al liceo del Made in Italy dovrà mettersi l'anima in pace e aspettare perché dei programmi completi ancora non c'è traccia.

Il Consiglio dei ministri, riunitosi ieri, ha dato un primo ok al regolamento relativo alla "definizione del quadro orario degli insegnamenti e degli specifici risultati di apprendimento", ma l'indirizzo voluto dal governo Meloni fatica a prendere corpo. Il decreto prevede infatti, la costituzione di Commissione tecnica composta da esperti incaricata di lavorare alla stesura del quadro orario dei programmi.

Sul sito del ministero dell'Istruzione e del Merito però, alla voce "Orario e piano degli studi", lo schema proposto è ancora fermo a quello abbozzato nella legge (n. 206 27 dicembre 2023) che ha istituito il nuovo liceo. L'allegato A delle Disposizioni organiche per la valorizzazione, la promozione e la tutela del made in Italyinfatti illustra il programma didattico del corso di studi, limitandosi a definire il monte ore (891 all'anno) e le materie del primo biennio.

In altre parole, i ragazzi che a settembre entreranno nelle aule del nuovo liceo meloniano ancora non sanno che cosa studieranno dal terzo anno in poi, né come sarà organizzato il loro piano di studi.

E forse non è un caso che, alla fine, gli iscritti al Liceo del Made in Italy siano solo 375 in tutta Italia. Secondo i più critici, sarebbe stata proprio l'incertezza su materie e orari, insieme al relativo ritardo con cui è stato annunciato l'indirizzo – a poche settimane dalla scadenza dei termini per le iscrizioni – ad aver scoraggiato i futuri liceali.

A complicare la strada del corso vanto del ministro Giuseppe Valditara c'è proprio la questione legata al numero degli iscritti, troppo basso rispetto ai 92 corsi attivati nei licei italiani. Il rischio non è solamente quello di ritrovarsi a settembre con aule deserte e banchi vuoti, ma addirittura di ricevere l'altolà ancora prima di partire. 

In teoria, infatti, la creazione di nuove sezioni è subordinata all'osservanza di un numero minimo legale di alunni per classe, pari a 27 studenti, con specifiche deroghe previste per determinati territori, i quali possono dispensati dal rispettare il requisito.

Una difficoltà, quest'ultima, che si aggiunge ai parecchi ostacoli che il nuovo corso deve ancora affrontare in vista dell'imminente inizio dell'anno scolastico. Ad ogni modo le legge prevede altresì la possibilità "in via transitoria" di "costituire le classi prime del percorso liceale del made in Italy su richiesta delle istituzioni scolastiche che erogano l’opzione economico-sociale del percorso del liceo delle scienze umane". Il che potrebbe assicurare quantomeno di evitare lo stop a settembre, anche se tutto resta ancora da vedere. Insomma il tempo stringe, ma il Liceo del Made in Italy sembra sempre più un pasticcio.

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