Il leader del partito di Macron dice che Meloni è “ingiusta, disumana e inefficace” sui migranti
Italia e Francia continuano a litigare sulla questione migranti, anche se la partita politica è molto più ampia di quanto possa sembrare. Dopo la violenta discussione della scorsa settimana – con il ministro Tajani che ha deciso di non andare a Parigi e chiesto delle scuse ufficiali – oggi è toccato al leader di Renaissance, Stéphane Séjourné, tornare all'attacco del governo italiano. Il leader del partito di Emmanuel Macron, citato da Le Figaro, ha detto che "l'estrema destra francese prende per modello l'estrema destra italiana" e che perciò "si deve denunciare la loro incompetenza e la loro impotenza". Giorgia Meloni "fa tanta demagogia sull'immigrazione clandestina – ha aggiunto – la sua politica è ingiusta, disumana e inefficace".
Nella doppia pagina, dedicata all'argomento dal quotidiano francese, viene fatta una ricostruzione della crisi diplomatica tra i due Paesi, che non è cominciata certo ieri. Già a novembre scorso c'era stato l'attacco di Parigi alla politica migratoria del nuovo governo italiano: nello specifico fece molto discutere la vicenda della nave umanitaria Ocean Viking, che alla fine sbarcò a Marsiglia. Secondo Le Figaro, però, l'obiettivo del ministro Darmanin – che ha aperto la nuova crisi tra Roma e Parigi – è "attaccare Meloni per mettere in difficoltà Marine Le Pen".
A un anno dalle europee del 2024, per il campo di Macron è fondamentale costruire una sfida elettorale basata sulla contrapposizione tra un blocco di centro e uno nazionalista. Un po' quello che ha provato a fare – con pessimi risultati – Enrico Letta alle ultime elezioni politiche italiane. Spesso l'ex segretario del Partito Democratico parlava di Le Pen accostandola a Meloni (insieme ai governi di Polonia e Ungheria) e un anno fa era andato persino in Francia ad affrontarla in un duello televisivo.
Insomma, secondo il quotidiano francese Macron e i suoi si stanno "servendo della dirigente nazionalista dell'Italia" per creare "un nuovo spauracchio anti Rassemblement National". Strategia politica o meno, i rapporti diplomatici tra i due Paesi restano tesissimi. E la partita dei migranti, come è ormai chiaro da tempo, non può più essere giocata in solitudine dall'Italia.