Il gruppo di Orban Patrioti cresce ancora: perché è un problema per Giorgia Meloni al Parlamento Ue
Il nuovo gruppo fondato dal premier ungherese Orban per il Parlamento europeo cresce: Patrioti per l'Europa ha più di 23 eurodeputati in rappresentanza di almeno 7 Paesi. Era la precondizione per formarsi come gruppo ufficiale all'Eurocamera.
Tra gli ultimi ad aderire alla piattaforma voluta da Orban – nata dopo il mancato accordo tra Giorgia Meloni e Marine Le Pen e il rifiuto della premier italiana all’entrata in Ecr di Fidesz – c'è il Partito popolare danese, il Dansk Folkepartie. Lo ha annunciato l'europarlamentare danese Anders Vistisen su X: "Non vediamo l'ora di lavorare con i nostri vecchi alleati di ID e con i nostri nuovi amici di Spagna, Repubblica Ceca e Ungheria. Siamo sicuri che essendo il terzo gruppo più numeroso potremo mandare un chiaro segnale all'estremismo federalista e difendere un'Europa degli Stati nazionali", aggiunge Vistisen. Secondo le stime, infatti, i Patrioti d'Europa raggiungeranno una cifra compresa tra i 90 e i 100 membri, diventando così il terzo gruppo del Parlamento Europeo, scalzando Ecr dal podio.
Questa mattina lo stesso eurodeputato ha comunicato sui social che DF ha ottenuto la guida politica del nuovo gruppo di Patrioti Europei con la carica di capogruppo. "Ciò significa che sarò io a dover determinare la posizione del gruppo e negoziare compromessi con gli altri gruppi parlamentari. È un grande voto di fiducia nel DF e nel nostro corso politico, nel quale molti altri partiti possono riconoscersi", ha commentato Anders Vistisen.
Oltre al Partito popolare danese, che ha lasciato Identità e Democrazia, hanno annunciato ieri sera di voler unirsi al gruppo anche i belgi di Vlaams Belang: "Un vento di cambiamento sta soffiando in Europa. Il Vlaams Belang si unisce al nuovo gruppo ‘Patrioti per l'Europa' con i nostri amici Fidesz, Pvv, Fpo, Chega.. (altre notizie in arrivo!)", ha scritto sui social Tom Van Grieken, leader del partito belga di estrema destra, che rivendica l'indipendenza delle Fiandre e una stretta regolamentazione dell'immigrazione.
Chi c'è nel gruppo dei Patrioti di Orban
Nei Patrioti di Orban ci sono anche il partito spagnolo ultraconservatore Vox, guidato da Santiago Abascal, che ha lasciato l'Ecr di Giorgia Meloni, il portoghese Chega e il Partito della libertà olandese, guidato da Geert Wilders.
Ecco le delegazioni che fanno già parte del gruppo: l'ungherese Fidesz (10 eurodeputati), la ceca Ano (7), l'austriaca Fpoe (6), la spagola Vox (6), l'olandese Pvv (6), la portoghese Chega (2), la danese Df (1). Con il sempre più certo scioglimento di Id, il gruppo di cui fa parte anche il Rassemblement national di Marine Le Pen, arriveranno gli eurodeputati della Lega (8) e appunto i francesi del Rn (30). L'obiettivo dei Patrioti è evidentemente quello di scavalcare Ecr al terzo posto delle famiglie politiche all’Eurocamera, dopo Ppe e socialisti, e proporsi come alternativa alla maggioranza Ursula bis. Ma punta anche a porsi come contraltare alla destra di Meloni, del premier Ceco Petr Fiala e del polacco Pis per il momento ancora in Ecr. Una situazione che può avvantaggiare in casa Matte Salvini, e renderlo più forte nella competizione interna con gli alleati di governo, Tajani e Meloni.
Secondo Vistisen altri partiti seguiranno l'esempio la prossima settimana. La creazione del gruppo dei ‘Patrioti' all'Eurocamera era stata annunciata alcuni giorni fa dal primo ministro ungherese Viktor Orban a Vienna, assieme al leader dell'ultradestra austriaca Herbert Kickl e all'ex premier ceco, il liberal-populista Andrej Babis.
Per Meloni la crescita di Patrioti per l'Europa, non è una buona notizia. Il suo progetto iniziale era infatti quello di allargare il bacino dei Conservatori e riformisti. "Il mio ruolo è organizzare il fronte alternativo alla sinistra", aveva dichiarato. Alla kermesse di Vox, lo scorso maggio, la premier Meloni aveva detto che "un cambio in Europa è possibile se i Conservatori europei saranno uniti". La premier invece si è ritrovata a fare i conti con l'ascesa di Orban, sempre di più punto di riferimento dell'estrema destra europea, e con le fuoriuscite da Ecr: senza Vox il gruppo dell'Ecr è sceso da 84 membri a 78, restando comunque, anche se di pochissimo, avanti rispetto al gruppo di Renew (quarto all'emiciclo).