Il gruppo di Miss Hitler si ispirava a Borghezio e Bannon: le intercettazioni sui neonazisti
"Serve gente come Borghezio e Bannon", questa la proposta di una delle attiviste del partito neonazista, fatta mentre conversava al telefono con ‘miss Hitler', Francesca Rizzi, la responsabile per il Nord del gruppo. Le idee e le dichiarazioni dell'ex europarlamentare leghista e dell'ex capo stratega del presidente degli Stati Uniti Donald Trump e fondatore dell'organizzazione internazionale ‘The Movement', che promuove il nazionalismo economico e il populismo di destra. avevano fatto breccia nel cuore degli attivisti di estrema destra.
Nel novembre dell’anno scorso, come ha ricostruito Salvo Palazzolo su ‘la Repubblica', proprio mentre si affermava il movimento di Steve Bannon, i neonazisti puntavano ad allargare il movimento, cercando nuove alleanze, che avessero soprattutto il comune denominatore dell'odio verso gli ebrei. Contemporaneamente se la prendevano con lo scrittore Roberto Saviano: "Ha la protezione degli ebrei", diceva l’esponente del partito in quella telefonata con Francesca Rizzi. ‘Miss Hitler' aveva il sogno di organizzare un partito: la Digos la seguiva da tempo, anche per via dei suoi post sui social network. "Questi subumani devono sparire dalla faccia della terra. Con i forni ci vorrebbe troppo tempo" scriveva sul suo account attaccando Liliana Segre e Laura Boldrini.
Le intercettazioni della Digos di Enna e del servizio Antiterrorismo interno hanno messo in luce i piani degli esponenti del ‘Partito nazionalsocialista italiano dei lavoratori'. Attorno a ‘miss Hitler' gravitava infatti una galassia di singoli e gruppi che volevano organizzare azioni eclatanti. Come il presidente di un fantomatico movimento ‘La rinascita dell’Italia', operativo in provincia di Roma, che chiedeva a Francesca Rizzi due persone per fare un raid notturno in Prefettura o in Comune o nella sede di Equitalia: "Così le facciamo saltare in aria, e non facciamo danni a nessuno".
‘Miss Hitler' era in contatto anche con un uomo residente in provincia di Cuneo che si vantava di avere combattuto in Africa come mercenario, dove "sparava alla gente e tagliava le teste". "Dobbiamo creare un nostro esercito", ripeteva Antonella Pavin, la contabile di Curtarolo (Padova) che era l'ideologa del nuovo partito: "Bisogna creare un nostro esercito perché purtroppo l’esercito e le forze dell’ordine sono, per tre quarti, fedeli allo Stato e non si ribelleranno mai". Ma le donne del partito neonazista puntavano soprattutto sul presidente del movimento ‘La rinascita d’Italia': "Ci porterebbe a fare una valanga di tesserati".
Dalle intercettazioni è emersa anche una spaccatura nel gruppo, a proposito dell'atteggiamento da tenere nei confronti dell'Islam. La Rizzi voleva seguire alla lettera il pensiero di Hitler: "Ha affermato che era meglio se a vincere fosse stato l’Islam anziché il cristianesimo". Un’altra esponente del partito ribatteva: "Gli islamici sono comandati dagli ebrei". Ma per la Rizzi "L’Isis è una creatura ebraica, e gli islamici non c’entrano nulla con l’Isis", e aggiungeva che "I musulmani che aderiscono all’Isis sono pagati dagli ebrei".