Il Green Pass potrebbe essere dato solo a chi fa la terza dose (e la durata potrebbe diminuire)
Il Green Pass deve andare di pari passo con l'effettiva protezione che dà il vaccino contro l'infezione. Al momento la certificazione verde per gli immunizzati è di 9 mesi (prima era 12), ma già dopo 5 o 6 mesi si osserva una diminuzione nella protezione offerta dal vaccino. Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza, ha detto che "Bisogna adeguare il passaporto verde alla protezione. Se questa diminuisce ed è necessario fare la terza dose, bisogna dare il Green Pass solo a chi fa la terza dose. Oppure deve essere ridotto il tempo per cui viene rilasciato e la sua validità". Lo ha detto a "Metropolis", il podcast di Repubblica condotto da Gerardo Greco.
Quindi una prima possibilità è che l'eventuale rilascio della certificazione verde sia ancorata alla dose booster, che assicura una protezione maggiore dall'infezione. In alternativa potrebbe diminuire la durata del lasciapassare, come potrebbe avvenire a livello europeo, secondo quanto ha detto oggi anche Guido Rasi, ex direttore esecutivo Ema e consulente del commissario straordinario per l'emergenza Covid Figliuolo. Anche Rasi ha sottolineato l'importanza della dose booster a 5 mesi: "Dopo 5 mesi il Green pass perde ogni giorno un po' di validità rispetto alla circolazione del virus. Se fossimo in una situazione di bassa circolazione non sarebbe un problema, ma in un momento di alta circolazione come questo bisogna anche pensare di ridurre la durata del pass", ha detto Sky TG24. In questo momento il richiamo, secondo le indicazioni del ministero della Salute, si può fare 5 mesi dopo la seconda somministrazione.
Secondo il sottosegretario alla Salute Andrea Costa questa possibilità andrà valutata in base ai dati scientifici: "È vero che c'è una riduzione dell'immunità ma non è una riduzione istantanea da 100 a zero, bensì una discesa graduale. Attendiamo le indicazioni della comunità scientifica dopo di che la politica dovrà prendere atto. Dobbiamo ogni giorno rinnovare la fiducia nella scienza".
Secondo Ricciardi "la terza dose è indispensabile, rafforza le difese anche sulla variante Omicron. Bisogna accelerare pure sulle prime dosi. I non vaccinati con questa variante è sicuro che si contagiano". Per il momento, secondo l'esperto, "non sono necessarie nuove restrizioni. Dobbiamo fare in modo che non ce ne sia bisogno. Dobbiamo vaccinare e con questa nuova variante dobbiamo stare attenti negli ambienti al chiuso, frequentare solo persone vaccinate, avere comportamenti saggi. Questo vale soprattutto per le cene di Natale e di Capodanno".
"Credo che la curva crescerà ancora – ha aggiunto Ricciardi – l'importante è che non cresca in modo esponenziale. Sono preoccupato per gennaio, sarà un mese duro. Si sommeranno una serie di fattori di rischio. L'obiettivo è superare l'inverno e arrivare a primavera in condizioni accettabili".